“Non Testato su Animali”: studiamo il disciplinare LAV, di Marzia Fiordaliso – Direttore Editoriale Eco in città

Dal 2013 è in vigore il divieto di vendere o importare prodotti o ingredienti cosmetici testati sugli animali e diverranno obbligatorie etichette che garantiscono la sicurezza dei consumatori. Sarà sempre bene controllare la lista degli ingredienti per verificare l’assenza di derivati animali (INCI–International Nomenclature of Cosmetic Ingredients e…dei derivati dal petrolio).
Fino ad oggi, in Italia, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale, in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non contribuire alla sperimentazione animale, è stato lo Standard Internazionale “Non Testato su Animali”, promosso dalla LAV e da Vivo – Comitato per un consumo consapevole (la dicitura “non testato su animali” rintracciabile su alcune marche è priva di valore, riferendosi solo al fatto che di non testato c’è solo il prodotto finito).
Purtroppo la nuova legge non vieta i test sugli animali per i detersivi, gli additivi alimentari e le vernici, bisognerà quindi ancora far riferimento alle aziende che hanno aderito allo Standard Internazionale (solo per i detersivi).