Centrale nucleare atomica

Nucleare, il Ministro dell’Ambiente Pichetto apre ai mini reattori

Il Ministero dell’Ambiente torna a strizzare l’occhio all’utilizzo del nucleare nel mix energetico italiano. Dopo alcuni suoi recenti predecessori anche il Ministro Pichetto Fratin torna sull’energia atomica e apre alla possibilità di installare mini reattori di quarta generazione.

L’intervento video del ministro è stato proiettato in occasione dell’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. L’atomo sarebbe uno strumento chiave, secondo Pichetto Fratin, per avvicinarsi agli obiettivi comunitari relativamente ai sistemi energetici:

L’apporto del nucleare potrebbe supportare la transizione dei sistemi energetici, il nostro obiettivo è facilitare il raggiungimento dei target comunitari. L’integrazione del nucleare nel nostro sistema industriale potrebbe rafforzare la filiera industriale. Non si tratta di proporre il ricorso in Italia alle vecchie centrali nucleari di grande taglia, ma di valutare le nuove tecnologie più sicure, quali gli small e micro modular reactor, i reattori nucleari di quarta generazione allo studio.

Pichetto punta sul “nucleare sostenibile”

Dal Ministero dell’Ambiente Pichetto Fratin torna a parlare nello specifico di “nucleare sostenibile“. Nonostante il fronte ambientalista si sia più volte espresso contro questa ipotesi, il ministro tira dritto e guarda al futuro dell’energia atomica in Italia.

L’uscita del Bel Paese dal carbone dovrà essere accompagnata dall’introduzione di nuove tecnologie e da combustibili verdi, ha proseguito il Ministro Pichetto Fratin. Le energie rinnovabili non saranno però sufficienti a centrare l’obiettivo, afferma il ministro. Tra le fonti energetiche necessarie inserisce anche il tanto contestato nucleare, già bocciato dagli italiani con il referendum del 1987. Eppure la porta secondo il ministro sarebbe tutt’altro che chiusa:

Si prevede l’introduzione di nuove tecnologie, di combustibili verdi, alternativi che accompagneranno il graduale phase out del carbone. S’inquadra in questa attenzione a tutte le tecnologie green e alle esigenze di sicurezza e indipendenza energetica nazionale l’avvio della piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile. L’iniziativa ha l’obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare nel nostro Paese attraverso nuove tecnologie sostenibili in corso di studio.

La sponda cercata dal governo è ancora una volta la guerra in Ucraina e la crisi del gas che ne è derivata. Tensioni che hanno portato la Cina ha puntare con decisione sulle nuove centrali nucleari, mentre il Giappone ha riattivato alcuni vecchi impianti e lavorato per la realizzazione di ulteriori strutture.

Resta però il fatto che proprio la crisi energetica del 2022 ha portato il prezzo dell’uranio ai massimi livelli dal disastro di Fukushima. Senza contare inoltre che è proprio la Russia a occupare la posizione di maggiore esportatore al mondo, soddisfacendo ogni anno circa il 17% del fabbisogno UE. La crisi del gas legata ai tagli delle forniture russe potrebbe in futuro semplicemente spostarsi sul fronte nucleare, lasciando inalterati i rapporti di dipendenza dell’Europa da Mosca.

Critiche degli ambientalisti

Alle parole del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin è seguito un comunicato congiunto di Legambiente, WWF e Greenpeace, che espresso forti critiche verso il possibile rilancio del nucleare in Italia. Poco importa se dovesse trattarsi di quarta generazione poiché, affermano gli ambientalisti:

La realizzabilità è tutta da dimostrare, ha costi alti, tempi lunghi e non elimina l’annoso problema delle scorie, uno dei principali ostacoli ancora irrisolti del settore. Investire in questa forma di produzione di energia, come contributo alla lotta alla crisi climatica, sarebbe una scelta assolutamente contraddittoria con l’urgenza negli interventi di riduzione delle emissioni climalteranti.