Giulio-Lo-Iacono

Agenda 2030 – Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: l’Italia perde posizioni, di Giulio Lo Iacono

Non ci siamo. Dopo la pandemia, l’Italia ha perso posizioni in Europa per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. In base a uno studio condotto dall’ASviS su dati Eurostat il nostro Paese è sotto alla media europea in materia di Lotta alla povertà (Goal 1), Istruzione di qualità (Goal 4), Acqua pulita (Goal 6), Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9), Città e comunità sostenibili (Goal 11), Partnership per gli obiettivi (Goal 17).

Si attestano sulla media europea i dati su Salute e benessere (Goal 3), Parità di genere (Goal 5), Energia pulita e accessibile (Goal 7), Lotta ai cambiamenti climatici (Goal 13) e Vita sulla Terra (Goal 15). Non disponibili i dati sul Goal 14 relativo alla Vita negli oceani. Spiccano in positivo la posizione dell’Italia sull’agricoltura e l’alimentazione ovvero il Goal 2, Sconfiggere la fame e sul Goal 12, Consumo e produzione responsabili.

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: qualche dato positivo sulle città

Lo studio, disponibile sul sito ASviS, permette di confrontare i 27 Paesi dell’Unione Europa in una prospettiva decennale e offre una prima valutazione quantitativa dell’impatto della pandemia sul raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 Onu per lo sviluppo sostenibile.

In modo più specifico, per quanto riguarda i dati sulle città (Goal 11) in Europa, il composito evidenzia un andamento positivo tra il 2010 e il 2014 e di sostanziale stabilità tra il 2015 e il 2019, mostrando però segnali positivi nell’ultimo anno.

Il lieve ma complessivo miglioramento del livello del composito tra il 2010 e il 2019 è dovuto alla diminuzione dell’esposizione della popolazione alle PM10, che tra il primo e l’ultimo anno considerato passa da 27,2 a 20,5 μg/m3.

Miglioramenti si registrano anche in merito al sovraffollamento delle abitazioni che passa dal 19,1% del 2010 al 17,1% del 2019. Invariata, nel decennio, la quota di passeggeri che utilizza l’automobile per gli spostamenti, che rimane estremamente elevata (82,8% nel 2019).

Sviluppo sostenibile

Per quanto riguarda le città (Goal 11) in Italia, va segnalato che il PNRR assegna 300 mln di euro per il 2022 per investimenti in progetti di rigenerazione urbana. Tali progetti sono volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

In questa logica occorre sottolineare che manca un coordinamento dell’insieme degli interventi di rigenerazione urbana a carico dei diversi soggetti istituzionali, molti dei quali sono finanziati dal PNRR. Resta apprezzabile la dotazione di risorse per la rigenerazione urbana a regime entro un quadro di programmazione ordinaria di lungo periodo,

La ricostruzione del CIPU

Potrà essere strategica, in questo quadro, la ricostituzione del CIPU (Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane), il gruppo di esperti che contribuirà alla definizione della strategia per le aree urbane e delle linee guida per un’agenda urbana nazionale, orientate a sviluppare politiche e azioni di sviluppo sostenibile su scala comunale e di città metropolitana. Inoltre, il CIPU contribuirà a supportare i processi di allocazione delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a favore degli enti locali, a cui sono destinate oltre la metà delle risorse, nonché al monitoraggio degli impieghi fino della verifica del loro impatto.

di Giulio Lo Iacono, coordinatore operativo di ASviS