olio vegetale

Oli alimentari esausti: raccolte 49.075 tonnellate grazie a RenOils, + 32%

Il Consorzio RenOils nel 2021 ha raccolto 49.075 tonnellate di oli e grassi vegetali e alimentari esausti (+32% rispetto al 2020) nei 52.421 punti di ritiro di ogni regione (utenze commerciali, industriali e domestiche). Negli ultimi quattro anni salvate 162.702 tonnellate di oli.

RenOils può far affidamento su una capillare rete di partner operativi costituita da 15 aziende di raccolta e trasporto e 27 impianti di trattamento e recupero, rispettivamente operative con 19 e 37 unità locali.

La raccolta degli oli e grassi vegetali e alimentari esausti nelle regioni

  • Veneto: ha raccolto di più in assoluto, 9.368 tonnellate
  • Lombardia: 5.767 tonnellate
  • Emilia Romagna: 5.523 tonnellate
  • Campania: 4.765 tonnellate
  • Toscana: 3.292 tonnellate

Siamo molto orgogliosi – ha spiegato Ennio Fano, Presidente di RenOils – dei risultati raggiunti nel 2021, anno in cui, nonostante la pandemia da Covid 19 che ha comportato chiusure e una drastica riduzione dell’arrivo dei turisti italiani e stranieri, ha segnato una ripresa dell’attività. RenOils può vantare un sistema di rendicontazione, unico nel suo genere nel settore, che consente di produrre e rendere disponibili elaborazioni puntuali sull’andamento delle raccolte e del recupero, anche su base regionale. Abbiamo pensato, quindi, di mettere questo servizio a disposizione di tutti caricando periodicamente sul sito una serie di dati e infografiche sull’andamento della raccolta regione per regione

frittura

I danni dello smaltimento scorretto

  • rende sterile il terreno su cui viene versato perché la terra diventa impermeabile e non permette al sistema radicale delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive necessarie;
  • se versato in acque superficiali forma un’estesa pellicola impermeabile impedendo alla flora e alla fauna acquatica lo scambio di ossigeno acqua-aria causandone la morte;
  • versato in falde acquifere profonde ne compromette la potabilità;
  • gettato nel lavandino finisce negli scarichi fognari delle città alterando la corretta depurazione delle acque, l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti a carico dei cittadini.

La vera sfida è migliorare la raccolta differenziata presso i cittadini

Le attività di informazione ai consorziati e agli utenti finali – ha commentato Ennio Fano, Presidente di RenOils – è al centro della nostra mission. La vera sfida è migliorare la raccolta differenziata presso i cittadini mettendo in piedi, insieme ai comuni e alle municipalizzate, dei modelli di raccolta virtuosi e innovativi capaci di intercettare quegli oli che se dispersi nell’ambiente possono causare danni a suolo e acque. A tal proposito, abbiamo registrato un grande successo del progetto sperimentale di raccolta nei piccoli Comuni nel Lazio. Ad oggi le Amministrazioni coinvolte sono 46, in cui il Consorzio RenOils ha installato i contenitori destinati a raccogliere l’olio di scarto prodotto nelle cucine dei cittadini.

Il corretto smaltimento in ambito domestico degli oli esausti

Non bisogna disperdere gli oli esausti perchè è sufficiente un solo Kg per inquinare una superfice d’acqua di 1.000 mq. Da 100 Kg di oli e grassi vegetali e animali esausti riciclati, invece, si possono ottenere 65 Kg di lubrificante, 20 Kg di biodiesel ma anche cosmetici e saponi.

A casa

  • no all’olio nel lavandino o nello scarico del bagno perché finisce nelle fogne mandando in crisi la corretta depurazione delle acque e l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti. La depurazione delle acque la paghiamo tutti noi;
  • l’olio esausto va messo in un contenitore da tenere in casa finché non è pieno. Perfetto se è di plastica e con collo largo, tipo bottiglie dei succhi di frutta o il contenitore del detersivo liquido per facilitare il travaso da padelle e pentole ma anche una normale bottiglia dell’acqua va bene se usate un imbuto. Chiudere bene;
  • una volta pieno il contenitore va portato all’isola ecologica oppure conferito in appositi contenitori presenti nei Comuni di residenza, a volte vicino le scuole o i supermercati-

In azienda

Qualsiasi attività di ristorazione (ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, alberghi, rosticcerie, food truck ma anche sagre e fiere) deve rispettare alcuni obblighi di legge per il corretto smaltimento, pena una sanziona amministrativa pecuniaria.

Le possibilità sono due:

  • accumulare rifiuti senza limiti di quantità da conferire entro un periodo massimo di 3 mesi;
  • mantenere in deposito quantità limitate di rifiuti (non più di 30 metri cubi) per un periodo di tempo comunque non superiore a un anno.

Una volta raccolto l’olio, è necessario contattare un trasportatore o raccoglitore autorizzato affidandogli il servizio del ritiro del rifiuto.

I gas a effetto serra

Ogni volta che una tonnellata di rifiuto viene recuperato 2,3 tonnellate di anidride carbonica non vengono disperse in atmosfera, quindi grazie alle 40 mila tonnellate di oli riciclati il Consorzio RenOils ha evitato l’immisione in atmsofera di oltre 95.000 tonnellate di gas serra.