Ora solare orologio sveglia

Ora solare 2023, quando torna e come regolare l’orologio

Il ritorno dell’ora solare è ormai imminente, con lo spostamento delle lancette previsto per la notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023. Avendo mantenuto l’ormai storica alternanza, a breve sarà necessario salutare nuovamente l’ora legale entrata in vigore a fine marzo.

Un’alternanza tra ora solare e ora legale che è da anni al centro del dibattito internazionale, con molteplici proposte presentate negli anni affinché tale spostamento venisse abrogato. L’intervento dell’Unione Europea ha sostanzialmente lasciato ai singoli Stati la possibilità di decidere in merito. In questo caso l’Italia ha optato per il mantenimento di entrambi i sistemi orari.

Ora solare 2023, quando e cosa fare

L’ora solare 2023 entrerà ufficialmente in vigore alle 3 di domenica 29 ottobre, imponendo a chi si trova in Italia di spostare le lancette dell’orologio indietro di 60 minuti. Tradotto in termini pratici le ore 3 diventeranno all’istante le 2, proseguendo poi il loro normale corso.

A conti fatti chi si metterà a letto sabato notte potrà dormire un’ora di più approfittando dell’estensione oraria. L’ora solare resterà in vigore fino alla notte tra il 30 e il 31 marzo 2024, quando è prevista la nuova alternanza e il ritorno dell’ora legale.

Abolizione dell’alternanza con l’ora legale

Anche in Italia in molti hanno chiesto negli anni e continuano a chiedere l’abolizione dell’alternanza tra ora solare e ora legale. Diversi studi hanno indicato nel cambio dell’orario un possibile elemento di rischio per quanto riguarda ad esempio la salute cardiovascolare.

Nel dibattito è intervenuta anche la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale), promotrice con Consumerismo No Profit di una petizione sottoscritta finora da 330mila cittadini. La SIMA guidata da Alessandro Miani chiede l’abolizione dell’ora solare e l’adozione definitiva di quella legale.

Oltre ai possibili benefici per la salute, la SIMA sostiene che l’adozione per 12 mesi dell’ora legale favorirebbe un’importante riduzione dei consumi energetici. Un vantaggio da circa 720 milioni di kWh all’anno, equivalente a circa 204 milioni di euro. Tesi in linea con i dati Terna, secondo i quali l’ora legale avrebbe permesso di ridurre i consumi di energia di 10,9 miliardi di kWh nel periodo 2004-2022. Un risparmio corrispondente a circa 2 miliardi di euro.