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Orsa Jj4, nuova ordinanza di abbattimento dalla Provincia di Trento

Nuova ordinanza di abbattimento per l’orsa Jj4. A firmarla è ancora una volta il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, più che mai convinto della necessità di uccidere quella che ritiene essere stata la sola responsabile della morte del runner 26enne Andrea Papi.

L’incidente risale al 5 aprile 2023, quando il giovane è deceduto a seguito delle ferite riportate. Un’aggressione che secondo Fugatti rappresenterebbe un segnale inequivocabile della pericolosità e dell’aggressività dell’animale. Per tale ragione il presidente della Provincia di Trento ha sostenuto fin da subito la tesi dell’abbattimento dell’orsa Jj4, attualmente detenuta nel recinto del Casteller. Due le ordinanze che hanno preceduto quella appena firmata, entrambe ritirate.

Nel nuovo decreto viene indicato come l’abbattimento di Jj4 sia di fatto “sospeso fino all’11 maggio 2023, quando verrà, innanzi al Trga di Trento, la trattazione collegiale dell’incidente cautelare relativo alle proprie ordinanze contingibili e urgenti“. Nel testo viene indicato inoltre che la soppressione dell’orsa andrà “eseguita al più presto pervenuti gli esiti dell’incidente cautelare di cui sopra“.

Jj4, Provincia di Trento rifiuta il trasferimento

L’abbattimento è l’unica strada percorribile secondo la Provincia di Trento e Fugatti, che negano l’esistenza dei presupposti per un trasferimento dell’orsa Jj4:

Si ritiene in via precauzionale per la salute e l’incolumità pubblica, sia ragionevole abbattere l’animale, anziché accettare anche il minimo rischio che lo stesso possa nuovamente venire a contatto con una persona, anche nell’ambito di tutte le fasi operative finalizzate all’eventuale trasferimento dello stesso in altro luogo.

Animalisti contro l’abbattimento dell’orsa Jj4

Tutt’altro che favorevoli le associazioni animaliste, che hanno presentato ricorso contro le prime ordinanze e ottenuto la sospensione da parte del Tar. In questo caso è la LAV a promettere battaglia contro chiunque osi procedere con l’uccisione della plantigrada.

L’associazione ha dichiarato che procederà alla presentazione di una diffida all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS). Secondo gli animalisti con l’eventuale abbattimento di Jj4 si configurerebbe il reato di “uccisione ‘senza necessità’ di un animale“, così come definito dall’articolo 544 bis del Codice penale. In caso di condanna sono previste pene fino a due anni di carcere per mandanti ed esecutori. Come ricorda la LAV:

La data del prossimo 11 maggio, nella quale il Tar in sede collegiale avrebbe dovuto fornire il verdetto finale sull’orsa Jj4, visto il ritiro da parte di Fugatti delle sue due prime ordinanze, rimane quindi il giorno in cui l’Asl veterinaria trentina, su ordine del Presidente provinciale, ha il mandato di eseguire la condanna a morte dell’animale.

Nel frattempo la LEAL è intervenuta confermando che il suo ufficio legale “sta depositando denuncia e istanza di sequestro dell’animale e sta valutando anche il deposito del ricorso al Tar avverso questa nuova ordinanza“. Il presidente dell’associazione spinge inoltre affinché si affidi a un medico veterinario forense la definizione delle “reali cause che hanno portato alla morte del ragazzo“.

Dopo i ricorsi dei giorni scorsi OIPA ha dichiarato che procederà, qualora si concretizzi la condanna a morte dell’orsa Jj4, a denunciare i responsabili per “uccisione non necessitata”. Allo stesso tempo ha invitato i medici veterinari a seguire le indicazioni del proprio Ordine, rifiutandosi di procedere con l’abbattimento.