Conoscere le abitudine dell’orso bruno marsicano per migliorare la convivenza con questo meraviglioso mammifero, a grave rischio d’estinzione. Da oggi è possibile conoscere questo mammifero marsicano grazie al nuovo “Sentiero dell’Orso”, realizzato dal Parco Nazionale della Maiella insieme al WWF Italia e il progetto LIFE ARCPROM, che da oggi sarà fruibile per tutti gli escursionisti.
Il nuovo sentiero dell’orso si trova nel Parco Nazionale della Maiella, a Campo di Giove in provincia dell’Aquila, nei pressi del Lago Ticino.
Il sentiero dell’orso, lunghezza e i sei totem
Il sentiero dedicato all’orso marsicano è lungo circa 4 Km ed è un percorso “ad anello”, sviluppato tra i 1.000 e i 1.200 metri di altitudine in gran parte lungo una strada campestre in ambiente aperto.
Si tratta di un percorso rivolto a un pubblico vario perlopiù famiglie, che si snoda lungo alcuni degli ambienti che fanno parte dell’habitat naturale dell’animale e prevede 6 soste “parlanti”, grazie a un totem a tre facce educativo-formativo, ciascuno dedicato a un argomento:
- L’orso e il parco
- L’habitat
- La dieta dell’orso
- Mi presento, sono l’orso bruno marsicano
- Una storia di tracce
- La coesistenza uomo-orso.
Un itinerario interattivo dunque che offre un’esperienza insieme ludica e formativa per conoscere informazioni particolari come:
- le abitudini alimentari,
- la sua esistenza scandita dal susseguirsi delle stagioni,
- le sue caratteristiche biologiche peculiari,
- l’ambiente naturale in cui vive,
- le regole per una buona coesistenza con l’orso.
Lungo il percorso non mancano giochi e quiz per coinvolgere i visitatori.
Il Parco Nazionale della Maiella
Questo parco è una delle aree più importanti dove l’orso marsicano vive e si espande. L’animale tuttavia si trova in pericolo, ed è a rischio estinzione. Nel 2104 si sono stimati circa 60 individui. È fondamentale quindi che esso sopravviva e si riproduca.
Qui entra in gioco l’importante ruolo del parco di favorire l’arrivo di individui dall’areale storico, che coincide principalmente con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Successivamente il parco dovrà mettere in atto tutte le misure di conservazione per favorire la sopravvivenza e la sua riproduzione.