Ortaggi insoliti, di Sara Petrucci e Matteo Cereda – Editore Terra Nuova Edizioni

La coltivazione biologica di ortaggi dimenticati ed esotici in 168 pagine con tante schede utili e semplici. Un manuale di agricoltura che insegna a coltivare verdure e frutti perduti o provenienti da paesi lontani ma adatti al nostro clima e di elevato valore nutrizionale. Un concreto aiuto per sostenere la biodiversità e la cucina variegata. Tendiamo ormai a mangiare più o meno sempre degli stessi alimenti vuoi perchè se li conosciamo possiamo dedicare minor tempo alla preparazione vuoi perchè mercati e supermercati propongono sempre il medesimo cibo. Ad esempio zenzero, bacche di goji e stevia sono ormai molto conosciuti in Italia eppure sono pochissime le coltivazioni a loro dedicate nei nostri territori.

Avete mai sentito nominare il pak choi, l’okra, la minzuna, il kiwano o il chayote? Crescono in paesi lontani ma perchè non provare a produrli da noi? Dobbiamo solo essere certi che non soffriranno alle nostre latitudini e poi tuffarci nel meraviglioso mondo di esotiche preparazioni (io ho in terrazzo delle belle piantine di coriandolo, tipico della cucina indiana e felice di essere tra la mia salvia e il mio rosmarino).

In un piccolo orto, anche non necessariamente in giardino, potremmo far crescere tuberi come la pastinaca e il topinambur. Si tratta anche, concettualmente, di riscoprire le nostre tradizioni più antiche, per non dimenticare chi ci ha preceduti e ha coltivato quei frutti e quegli ortaggi e portare a tavola tanto colore e tanti sapori nuovi.

di Marzia Fiordaliso