Rossella Sobrero

Oslo e lo sviluppo artistico, di Rossella Sobrero – SOStenibili

Oslo è conosciuta come una delle capitali europee più dinamiche, una realtà in continua trasformazione che, oltre all’impegno ambientale, si distingue anche per lo sviluppo culturale. Negli ultimi anni è stata spesso citata per le iniziative di sostenibilità ambientale come per esempio la creazione della prima “ape-autostrada”, un percorso che passa per terrazze, tetti, davanzali, giardini, aiuole, parchi, cimiteri per fornire a questi importanti impollinatori un passaggio sicuro attraverso la città.

Ma nel tempo sono molto cresciuti anche gli interventi urbanistici e culturali: Oslo infatti è al centro di una rivoluzione che assegna alla città scandinava un posto d’onore nel panorama artistico contemporaneo europeo (e non solo!).

Oslo, la capitale delle trasformazioni

Oslo Teatro Opera

Nel 2008 ha aperto i battenti l’Opera­huset, il teatro dell’opera progettato da un famoso studio norvegese che ha avuto lo stesso effetto positivo del museo Guggenheim a Bilbao. Il teatro dell’opera è stato il primo passo: nel 2012 nasce un nuovo museo d’arte moderna progettata da Renzo Piano che dato il via anche alla trasformazione del quartiere Tjuvholmen, una zona portuale con gru e capannoni che oggi appare rinata. Un grande esempio di rigenerazione urbana.

Più recentemente, nell’estate 2020, apre al pubblico la biblioteca Deichman, una struttura diventata un’agorà in cui si può entrare per fare moltissime attività. In uno dei suoi sei piani è possibile, oltre che leggere o prendere in prestito un libro, anche assistere a concerti sperimentali, produrre un podcast, imparare a cucire.
Per quanto riguarda più in generale la dimensione sociale la capitale norvegese è considerata all’avanguardia. L’amministrazione comunale di Oslo ha scelto l’ascolto dei cittadini e delle loro esigenze per definire l’offerta dei servizi più utili alle persone. Un modo per migliorare la qualità della vita degli abitanti all’insegna dei principi dell’equità e della solidarietà.
Perché non imparare da Oslo per ripensare i servizi anche delle nostre città?

di Rossella Sobrero, Presidente Koinetica