Outside In: un muro per tutti, il muro di tutti

A quasi 100 anni dal Primo congresso per la riforma sessuale (1921), è stato svelato a Roma, nel quartiere San Paolo (Largo Beato Placido Riccardi), sui muri della scuola Itis Armellini, “Outside In”, il primo murales green a tema LGBT+.

Il lungo cammino di affermazione del diritto alla felicità e all’affettività di ogni persona oggi viene così testimoniato dall’opera della street artist olandese JDL, una conferma di come l’arte, specialmente quella urbana, può trasformarsi in messaggio universale chiaro e diretto a tutti. Madrina dell’iniziativa è l’attivista Vladimir Luxuria.
“Outside In” si propone, così, come un muro per tutti, un muro di tutti, nella convinzione che nessun muro si abbatte da solo. Un nuovo monumento per Roma che è al tempo stesso colore e rigenerazione urbana, restyling creativo della città e messaggio, in grado di trasformare un muro bianco in opera d’arte accessibile a tutti, con una particolare attenzione alla tutela ambientale.

Il murales di JDL, infatti, contribuisce al miglioramento dell’aria: i 250 mq di vernice Airlite con cui è stato realizzato il murales, neutralizzano, infatti, lo smog di 53 auto benzina euro 6 e 40 auto diesel euro 6 al giorno.
Il progetto, che nasce dalla collaborazione tra Italia, Stati Uniti e Olanda, vede come Capofila del progetto, Yourban2030, la no-profit italiana, che ha già regalato a Roma, nel quartiere Ostiense, in Via del Porto Fluviale, Hunting Pollution, il murales green più grande d’Europa, che è stato il primo di una serie di murales come opere d’arte a cielo aperto.

La presidente di Yourban2030, Veronica De Angelis, nel corso dello svelamento ha voluto sottolineare il valore simbolico dell’opera che è ospitato su un edificio scolastico, perché proprio dalla scuola e dai processi educativi in generale si pongono le basi per l’affermazione dei diritti di tutti.

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di Elena Sofia Midena