Alfonso Pecoraro Scanio

Parco Nazionale del Circeo, una perla del Lazio, di Alfonso Pecoraro Scanio – Eco Tour

La meta proposta in questo articolo, per un viaggio all’insegna della scoperta delle meraviglie naturali offerte dal nostro territorio, è il Parco Nazionale del Circeo. Un Parco con forte carattere mitologico e facilmente raggiungibile dalla Capitale anche per i turisti stranieri che visitano Roma.

Questa bella illustrazione di una realtà così ricca è realizzata con il contributo prezioso del dott. Luca Laureti, docente di turismo sostenibile nel corso magistrale di Progettazione e Gestione dei sistemi turistici dell’Università di Roma-Tor Vergata.

L’obiettivo è di diffondere la conoscenza dei nostri parchi e delle nostre aree protette.

Una ricchezza preziosa ma ancora poco valorizzata

Il suo nome deriva dalla famosa leggenda della Maga Circe contenuta nell’Odissea di Omero; nel poema si narra infatti che nel ventennale e periglioso viaggio che riporta Ulisse nella propria dimora sull’isola di Itaca, di ritorno dalla guerra di Troia, una delle tappe fortunose dell’eroe Acheo è stato proprio il promontorio del Circeo, al cospetto della Maga. Questa strega aveva l’usanza di trasformare gli uomini in animali e inebriare i loro sensi a tal punto da far dimenticare lo scorrere del tempo, ma alla fine ad Ulisse e i suoi compagni fu concesso di poter rimettersi in viaggio verso Itaca.

E’ proprio calandoci nella mentalità di un naufrago che approda per la prima volta su queste sponde che voglio raccontare il Parco del Circeo, per trasmettere non solo le meraviglie delle bellezze naturalistiche che offre e i millenni di storia che ne arricchiscono il patrimonio culturale, ma anche le esperienze uniche che si possono vivere. Il Parco del Circeo rappresenta una meta naturalistica, esperienziale, culturale ed enogastronomica di primario livello sul piano nazionale.

Parco Nazionale del Circeo: un’immensa biodiversità

Daino nel Parco Nazionale del Circeo

 

Ora immergiamoci in questo Parco per decenni gestito dal valoroso Corpo forestale dello Stato che ha contribuito alla sua conservazione e di cui ho avuto l’onore di occuparmi personalmente nella mie funzioni di ministro dell’agricoltura e poi dell’ambiente per rafforzare le azioni di tutela di una biodiversità di valore internazionale.
Il Parco Nazionale del Circeo, che prende il nome dall’omonimo promontorio, è stato istituito nel 1934 in una delle più antiche aree naturali protette d’Italia, situato a ridosso della costa tirrenica del Sud Lazio nel tratto di litorale tra Anzio e Terracina in provincia di Latina e si estende per una superficie di circa 9 ettari.

Uno dei principali motivi che lo rende a dir poco unico è la sua dimensione, non tanto in termini di superficie, quando in termini di diversità degli habitat offerti e di specie che vi vivono. Il Parco del Circeo ospita al proprio interno ben 5 biomi diversi (un bioma è un’ampia porzione di biosfera classificata in base al tipo di vegetazione dominante, se terrestre, o alla fauna prevalente, se acquatica):

  • Il promontorio del Circeo
  • La foresta
  • La duna costiera
  • Le zone umide
  • L’isola di Zannone

Il promontorio del Parco Nazionale del Circeo: da Sabaudia sino a Torre Astura

Il Promontorio del Circeo è un rilievo calcareo alto 541 mt, simbolo del parco, il cui profilo e la vegetazione lo hanno reso la dimora ideale per divinità, streghe ed eroi nei vari miti e racconti che hanno arricchito di magia questi luoghi.
Il Promontorio è l’elemento paesaggistico più caratterizzante di tutta l’area pontina, meta preferita di turisti amanti del trekking, che arrampicandosi fino al picco di Circe potranno godere della meravigliosa vista di tutto il litorale pontino da Sabaudia sino a Torre Astura, una sottile striscia di terra che separa i laghi costieri di Sabaudia e Fogliano dalle acque del Mar Tirreno. Arrivare sulla cima è alla portata anche di turisti meno allenati, infatti per salire sul promontorio ci sono due sentieri, uno più impegnativo e uno meno ripido, in ogni caso è sicuramente una passeggiata da non perdere per cui sarete ricompensati da una vista a dir poco mozzafiato.

Il versante a mare del promontorio ospita numerose grotte che rendono il Circeo una meta ambita anche dagli amanti della speleologia, e non solo, queste grotte infatti sono diventate meta per escursioni in kayak a dir poco uniche che conducono i viaggiatori ad ammirare le profondità delle grotte direttamente cullati dal mare a bordo di una canoa. Il Parco del Circeo è inoltre un primario sito di interesse archeologico, infatti all’interno della Grotta Guattari, la più conosciuta del Parco, nel 1939 fu rinvenuto un cranio di tipo neanderthaliano, a testimoniare un insediamento umano antecedente dunque anche ad Ulisse e la Maga Circe stessi!

La Foresta detta anche Selva di Circe

La foresta del Parco del Circeo, nota anche come Selva di Circe, è una foresta di pianura tra le più grandi in Italia, si estende per circa 3.300 ettari e presenta diverse caratteristiche tipiche della Selva di Terracina, l’antica foresta costiera che, prima della bonifica negli anni trenta della Palude Pontina, si estendeva per oltre 11.000 ettari.
Nella Foresta del Parco Nazionale del Circeo esistono tre aree di Riserva Naturale Integrale: la Piscina delle Bagnature, la Piscina della Gattuccia e la Lestra della Coscia.

Le Piscine sono delle aree paludose che si formano grazie alle precipitazioni che favoriscono l’accumulo di acqua piovana e l’affioramento delle falde, mentre una Lestra è una zona dove una volta sorgevano insediamenti realizzati dagli abitanti stagionali di cui oggi si conservano poche rovine; per quanto apparentemente spoglie le piscine e le lestre sono degli angoli di Parco del Circeo in cui il paesaggio è rimasto simile a come era prima delle opere di bonifica degli anni trenta, come a voler conservare la memoria paesaggistica di quei luoghi.
La Foresta del Circeo, come anticipato ospita moltissime specie vegetali ed animali, è un ecosistema molto ricco ed estremamente eterogeneo, anche per questo motivo nel 1977 è stata dichiarata Riserva della Biosfera, nell’ambito del programma patrocinato dall’Unesco M.A.B. (Uomo e biosfera).

La Foresta è visitabile tutto l’anno, tramite una fitta rete di sentieri, sia pedonali che ciclabili che si snodano all’ombra dei cerri, dei farnetti o delle farnie; diverse sono inoltre le piante erbacee igrofile che è possibile osservare nella zona delle piscine, come il giunco comune, la salcerella, il finocchio acquatico, la menta d’acqua, il giaggiolo acquatico e molte altre.
Per quanto riguarda la fauna invece, l’abitante più “famoso” e visibile della foresta è sicuramente il cinghiale, che si riproduce rapidamente sfruttando la vicinanza con i centri abitati e l’assenza di grossi predatori nella foresta; oltre al cinghiale si possono trovare tassi, volpi, lepri, ma soprattutto, se percorrendo in auto le strade nella zona del Parco del Circeo è tutt’altro che raro imbattersi in gruppi di daini che specialmente di notte si allontanano dal parco sconfinando nelle zone abitate dagli umani. Per quanto riguarda la fauna delle piscine, queste sono dimora di anfibi e rettili legati alla presenza di acqua quali la rana verde, la testuggine d’acqua e in primavera anche il tritone volgare e quello crestato.

La duna del Parco Nazionale del Circeo

Spiaggia di Sabaudia

Lungo la costa, dalle sponde rocciose del Promontorio dove svetta Torre Paola e verso nord per circa 25km, fino a Capo Portiere (nella zona di Latina), si sviluppa la Duna Litoranea del Parco Nazionale del Circeo, con la sua caratteristica forma a mezzaluna.
La Duna costiera del Parco del Circeo è un ambiente molto particolare e a dir poco unico e per questo è sotto la tutela dell’Unione Europea. La spiaggia è composta da sabbia sottile e alle sue spalle si innalza il cordone dunale, alte sino a 27 metri. A causa delle temperature, dell’esposizione prolungata ai raggi solari, del terreno poco fertile e dell’opera continua del vento carico di salsedine la zona della duna lato mare non è un habitat molto ospitale per la flora e la fauna che si sono dovute adattare alle condizioni avverse; ben altro discorso vale per il versante interno della duna che, protetto dai venti marini, favorisce lo sviluppo di una rigogliosa macchia mediterranea che ospita una fauna variegata e ricca.

Durante l’estate, vista la vicinanza con Roma, l’acqua cristallina e la spiaggia sabbiosa la duna del Circeo è meta preferita per migliaia di turisti che si godono una giornata di mare sul litorale, piuttosto che un aperitivo al tramonto all’ombra della “Maga” nella meravigliosa cornice di Torre Paola o una cena direttamente in spiaggia in uno dei ristoranti che popolano il lungomare; tuttavia lo spettacolo più bello offerto dalla duna è durante la stagione primaverile, nella quale grazie alla fioritura questa si popola di Leguminose e Silene che con i loro colori brillanti colorano il litorale creando un’immagine degna di un’opera d’arte.

Le Zone Umide

Un’altra particolare caratteristica che rende unico il Parco del Circeo sono le Zone Umide, costituite da quattro laghi costieri, che si trovano a ridosso della duna e corrono parallelamente ad essa separate dall’acqua marina solo da un sottile lembo di terra; i quattro laghi sono il Lago di Sabaudia o di Paola, il Lago di Caprolace, il Lago dei Monaci e il Lago di Fogliano cui si aggiungono alcune zone che si allagano stagionalmente.
I laghi e le Zone Umide del Parco del Circeo sono il principale habitat palustre d’Italia e sono state dichiarate “Zona Umida di Interesse Internazionale” ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran 1971).

Un ecosistema come quello appena descritto non poteva che essere dimora di molte specie di uccelli, dato che le zone umide si trovano in un’area che coincide con le principali rotte migratorie di questi; infatti le lagune di acqua salata e le zone stagionalmente allagate da acqua dolce piovana del Parco Del Circeo offrono un ambiente idoneo per le varie esigenze dell’avifauna nel corso della migrazione.
Si pensi che sono oltre 260 le specie di uccelli acquatici, che popolano i laghi e gli specchi d’acqua del Parco in primavera e in autunno, motivo per cui il Parco è una destinazione molto nota e battuta da parte degli appassionati di Birdwatching che armati di binocolo accorrono per vivere emozionanti avvistamenti, tra i più apprezzati sicuramente quello dei fenicotteri rosa.

L’isola di Zannone

L’Isola di Zannone fa parte dell’Arcipelago delle Isole Ponziane, con Ventotene, Ponza, Palmarola, Santo Stefano e Gavi, ed è quella più a nord di tutte.
Zannone è l’unica dell’arcipelago delle isole ponziane ad essere costituita da rocce metamorfiche e sedimentaria di più di 200 milioni di anni fa, oltre che di rocce vulcaniche come le altre.
Proprio per la sua rilevanza dal punto di vista naturalistico e geologico, l’isola di Zannone nel 1979 è entrata a far parte del Parco Nazionale del Circeo, andandone a costituire l’appendice insulare.

L’isola ha storicamente ospitato varie civiltà e insediamenti, si pensi che le prime tracce del passaggio dell’uomo risalgono all’età preistorica, tra cui i Romani o i frati benedettini-cistercensi che vi si stabilirono nel XIII secolo per difendersi dai pirati che imperversavano le acque tirreniche.
E di qui siano passate grandi civiltà come quella Romana, nessuno si è mai fermato a lungo. La vegetazione di Zannone è dotata di una ricca vegetazione mediterranea, rigogliosa e ben conservata, motivo per cui è una delle zone di sosta ideali per migliaia di uccelli migratori.

di Alfonso Pecoraro Scanio, Avvocato, Presidente Fondazione UniVerde