Le festività, come Pasqua, comportano sempre un aumento dei consumi che se da una parte può essere un gran vantaggio per chi vende dall’altra può diventare una spada di Damocle se pensiamo agli sprechi e agli errori nella raccolta differenziata.
Ecco allora alcune semplici scelte, suggerite dal Wwf, che in questo periodo possiamo mettere in atto per celebrare la “rinascita” alleggerendo il nostro impatto sul Pianeta.
Decorazioni Fai-da-te
Non c’è bisogno di acquistare troppe decorazioni, possiamo crearne alcune con uova dipinte, nastri, fiori di carta e altri materiali di riciclo. Se non abbiamo i colori per dipingere le uova, ricordiamoci che si possono realizzare anche con cibi e spezie: la curcuma per tingere di giallo, la paprika per l’arancione, le rape rosse per il fucsia, il caffè per il marrone, gli spinaci per il verde, il vino rosso per il viola. E soprattutto non dimentichiamoci di utilizzare l’interno delle uova per preparare le nostre ricette tradizionali con prodotti locali.
Prodotti a km zero e di stagione sulle tavole di Pasqua
Scegliere prodotti a chilometro zero, locali e di stagione non aiuta solo l’economia locale, messa a dura prova dalla situazione attuale, ma anche l’ambiente, perché contribuisce a ridurre l’impatto delle produzioni fuori stagione e del trasporto, che spesso gravano anche sul portafoglio. A questo si affianca l’importanza dal punto di vista nutrizionale. La natura, infatti, fa crescere gli alimenti in periodi specifici per sopperire a carenze che dobbiamo affrontare mese dopo mese. Nel periodo di Pasqua, per esempio, via libera agli asparagi ricchi di vitamine e antiossidanti, agretti e fave.
Fare la spesa in modo consapevole
Mai come oggi è importante fare la spesa in modo consapevole, non solo evitando imballaggi inutili e acquisti eccessivi, ma anche con lista alla mano per acquistare solo il necessario, ridurre gli sprechi e i viaggi verso il supermercato. Infine, è importante prestare molta attenzione alle date di scadenza, così da non acquistare cibi che deperiranno prima del loro effettivo utilizzo ma soprattutto portiamo in tavola pasquale tanti prodotti sfusi e freschi, dalla frutta e verdura ai latticini, passando per le uova.
E per le uova di Pasqua?
Per Pasqua è importante acquistare cioccolato con la garanzia che non provenga da coltivazioni legate a pratiche di deforestazione: scegliamo se possibile la certificazione biologica per il cioccolato o certificazioni che attestino il rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e sociale quali ad esempio Rainforest Alliance, o Fairtrade. Per fare del buon cioccolato occorre un buon cacao. E un cacao è davvero buono se viene prodotto nel rispetto della natura, della biodiversità, dei lavoratori e della salute di tutti.
Congelare o riutilizzare in modo creativo il cibo avanzato
Congelare gli alimenti in freezer è un metodo comodo e semplice per mantenere più a lungo in buono stato molto alimenti, evitando sprechi. Il congelamento è fondamentale, quando, ad esempio, vogliamo conservare prodotti stagionali (come i funghi) per averli a disposizione anche nei mesi in cui non sono di stagione, oppure quando si vuole fare scorta. Per congelare utilizziamo quanto più possibile contenitori riutilizzabili (idonei al contatto con alimenti e all’uso nel freezer) invece di sacchetti, fogli e pellicole monouso. Ricordiamoci di appuntare la data e il contenuto dei nostri contenitori in modo da avere una visione delle scorte. Se abbiamo tanti avanzi e il congelatore pieno, allora via libera alla creatività: una torta salata come la classica pasqualina, per esempio, può essere tagliata a cubetti, riscaldata e riproposta come aperitivo durante il pranzo di Pasquetta.
Approfitta di Pasqua per imparare a leggere le etichette ed evitare sprechi
Lo spreco alimentare oltre a essere insostenibile dal punto di vista ambientale, rappresenta una perdita economica per le famiglie. Eppure tutto questo dispendio può essere ridotto drasticamente imparando a riconoscere la differenza tra la data di scadenza – “Consumare entro” e quindi non oltre quella data perché può essere rischioso per la salute e “Da consumare preferibilmente entro”, che significa quel cibo sarà sicuro da consumare anche dopo la data che figura in etichetta (a patto che la confezione sia integra), ma potrebbe non essere nelle condizioni ottimali. Ad esempio il sapore e la consistenza potrebbero non essere dei migliori. Oltre alle scadenze c’è anche da ricordarsi quanto sia importante la buona conservazione degli alimenti: insomma, se li conserviamo bene ci daranno tutto il tempo di venir consumati.
Dove lo butto?
Spesso lo smaltimento di oggetti e prodotti tipici delle feste può essere complicato o sconosciuto. Ad esempio: non tutti sanno che per gli imballaggi della colomba la scatola esterna va nella carta, il sacchetto interno in plastica trasparente nella plastica, mentre lo stampo di cottura se ha residui di cibo ed è compostabile va nell’organico; se ha residui di cibo e non è compostabile va nell’indifferenziato. Lì vanno anche le candele consumate, i gusci di cozze e vongole (a meno che nel vostro comune non sia diversamente indicato), le carte lucide o argentate delle uova di Pasqua, i tovaglioli di carta colorati e i tappi di finto sughero di vini e spumanti. I consigli del WWF tendono sia a ridurre il più possibile il consumo materiali usa e getta, proponendo alternative riutilizzabili (sono di moda per esempio i servizi da tavola spaiati), sia a incoraggiare l’acquisto di oggetti sfusi o con imballaggi ridotti, evitando l’overpackaging. Una regola generale che vale per plastica, vetro e metalli è che si riciclano solo gli imballaggi, oggetti in plastica, vetro e metallo che non siano imballaggi per esempio, giocattoli, un bicchiere una lasta metallica vanno nell’indifferenziata. Altra regola importante è quella di “ridurre il volume” dei rifiuti, cioè schiacciare gli imballaggi prima di metterli nel bidone della differenziata. Per quanto riguarda le bottiglie, per esempio, va appiattita la superficie laterale piuttosto che schiacciarle dal tappo verso il fondo, questo per facilitarne l’identificazione in fase di riciclo.