Il Passante di Mezzo a Bologna “non s’ha da fare” e gli ambientalisti, dopo la lapide di cartone affissa in Comune in memoria degli alberi caduti, si danno appuntamento lunedì 17, alle 16:30, per “fare rumore“. AMO Bologna, Bologna for Climate Justice, Extinction Rebellion, Fridays for Future e Legambiente uniti per chiedere a Palazzo D’Accursio la Valutazione di Impatto Sanitario.
Tutti i cittadini sono invitati a portare pentole e padelle, mestoli e palette per alzare i decibel e chiedere al sindaco Matteo Lepore, e al presidente della Regione Stefano Bonaccini, un incontro prima che si vada avanti con i lavori sul Passante. L’operazione consiste nell’allargamento di un’autostrada che si snoda all’interno di Bologna, opera che impatterebbe sulla vita di 90.000 cittadini e potrebbe comportare gravi conseguenze sulla salute di tutti a causa di un maggior livello d’inquinamento dell’aria.
In queste settimane Società Autostrade ha abbattuto centinaia di alberi pluridecennali in vista dell’avvio dei cantieri per l’allargamento del Passante di Mezzo – dichiarano gli ambientalisti – Se realizzato, il progetto provocherebbe l’aumento dei transiti di mezzi pesanti e veicoli nel tratto urbano dell’autostrada, e quindi più inquinamento e rumore, oltre a devastare parchi e aree verdi vicine alle nostre case e alle nostre scuole, e a far crescere il traffico all’interno della città.
Nei quartieri attraversati dal Passante di Mezzo l’aspettativa di vita è di tre anni inferiore a quella in altre aree della città, e a febbraio 2022 decine di associazioni hanno chiesto una Valutazione di Impatto Sanitario. Conoscere è imprescindibile per agire, e tutelare la salute delle/dei bolognesi è un dovere delle istituzioni locali. Sono passati 14 mesi, ma Sindaco e Presidente della Regione hanno finto di non sentire.
Passante di Mezzo a Bologna, i cittadini non lo vogliono
Già lo scorso autunno (ma le richieste sono cominciate 14 mesi fa) erano partite le proteste degli abitanti contrari al Passante, quasi 30.000 persone avevano manifestato e bloccato lo scorrimento delle auto in tangenziale.
L’allargamento non risolverà i problemi di traffico della città, ma porterà altro smog, secondo le associazioni ambientaliste, mentre per i lavori sradicati alberi, espropriati cortili e abitazioni. Un paesaggio deturpato per un’opera pubblica di cui non si conoscono ancora impatti e benefici.