Passiflora fiore

Passiflora: proprietà, come usarla ed effetti collaterali

La passiflora è una pianta nota da tempo per le sue preziose proprietà benefiche. Appartiene alla famiglia delle Passifloraceae, al cui interno sono ospitate circa 400 varietà differenti. È originaria delle Americhe, in particolare Stati Uniti del sud e Messico, ma è ormai coltivata in diverse parti del mondo. Non richiede particolari attenzioni per la sua coltivazione, salvo quelle di evitare ristagni d’acqua e di garantire un supporto per la sua crescita.

I fiori si aprono in estate, mentre la raccolta a fini erboristici è prevista appena prima e durante la fioritura. In questi periodi è massima la presenza di flavoinoidi. Segue poi la produzione di frutti, gialli e dalla forma ovale, ricchi di semi.

Per quanto riguarda le proprietà benefiche associate a questo fiore, le varietà impiegate in ambito erboristico sono soltanto due. Si tratta della passiflora incarnata e della passiflora caerulea. L’utilizzo di questa soluzione naturale può essere soggetto a determinati effetti collaterali e ad alcune controindicazioni.

Proprietà della passiflora

Passiflora fiore dettaglio

Le azioni calmante e sedativa sono le proprietà principali associate alla passiflora. A incidere sull’efficacia di questo rimedio naturale sono soprattutto due: i flavonoidi e gli alcaloidi indolici. Entrambi estratti da fusti e foglie di questo fiore, si uniscono agli effetti garantiti da maltolo. fitosteroli e acidi grassi.

I flavonoidi vengono associati all’azione sedativa di questa pianta, che va ad agire sul sistema nervoso centrale. Gli alcaloidi indolici sono responsabili per quanto riguarda invece l’azione calmante, presente anche nella lavanda, e anti-spasmodica.

Passiflora e proprietà, i benefici

Veniamo ora a quelli che sono gli effetti benefici in termini di interventi specifici. Combattere gli stati d’ansia è senz’altro uno dei punti di forza di questo rimedio naturale. A questo si aggiungono anche alcune forme di insonnia, in particolare quelle direttamente collegate allo stress o alla stessa ansia.

I suoi effetti risultano meni evidenti rispetto a benzodiazepine e ansiolitici. Malgrado ciò la passiflora viene ritenuta una valida alternativa naturale in quanto priva di alcuni effetti collaterali connessi all’uso di tali farmaci. Tra questi ricordiamo l’assuefazione e la crisi d’astinenza in caso di interruzione del trattamento.

Effetto rilassante che può essere sfruttato anche per contrastare episodi di tachicardia. Procedere però con attenzione, consultando preventivamente il proprio medico. Lo scopo è quello di escludere eventuali controindicazioni specifiche o possibili interazioni con trattamenti farmacologici seguiti. Consiglio valido in generale quando si tratta di assumere rimedi e soluzioni fitoterapiche.

Altra possibile sfera di utilizzo è quella relativa agli spasmi muscolari. Viene associata soprattutto al controllo dell’attività spasmodica dell’intestino, in particolare del tratto finale (come nei casi di color irritabile). In questo caso si parla di prevenzione della altrimenti conseguente diarrea.

Come usarla

Donna dorme tazza sonno

Esistono vari modi per sfruttare le proprietà naturali di questa pianta. Tra le possibili soluzioni figurano la tintura madre, l’infuso, le compresse e le capsule. In tutti i casi è sempre opportuno rispettare i dosaggi consigliati, evitando il sovradosaggio.

Contro l’insonnia sono consigliati soprattutto l’infuso e la tintura madre. Per quanto riguarda l’infuso è possibile trovare delle miscele apposite in erboristeria, dove la passiflora è impiegata insieme alla radice di valeriana e alla camomilla. In caso di passiflora pura basteranno 2 grammi di prodotto in infusione (15 minuti) in 150 ml d’acqua bollente.

Nel caso della tintura madre utilizzare 40 gocce diluite in acqua per ottenere un riposo naturale che non preveda intorpidimento o confusione al risveglio. In caso di soggetti più sensibili potrebbe essere necessario ridurre il numero di gocce. Non superare le 40 gocce senza preventivo via libera del proprio medico curante.

Diluire 30 gocce in acqua e consumare in tre-quattro volte al giorno per contrastare gli stati d’ansia e l’agitazione in generale. Quante gocce di passiflora al giorno? In linea di massima non si dovrebbero superare le 150 gocce al giorno di tintura madre. Anche in questo caso il vostro medico saprà fornirvi informazioni più specifiche relativamente al vostro caso. Attenersi alle indicazioni del terapeuta o dei foglietti illustrativi in caso di compresse o capsule.

Passiflora: effetti collaterali

In linea di massima la passiflora è ben tollerata in tutte le sue forme. Non possono essere esclusi però effetti collaterali e controindicazioni. Questo ad esempio perché possono verificarsi reazioni allergiche in soggetti predisposti, nei quali può causare shock anafilattici anche gravi. Possibili rischi anche con il superamento del dosaggio massimo consigliato.

In caso di sovradosaggio si potrebbe ottenere un effetto opposto rispetto a quello desiderato, portando al manifestarsi di ipereccitabilità, tachicardia e allucinazioni. Per escludere eventuali fattori di rischio ulteriori si consiglia di consultare il proprio medico prima di assumere passiflora sotto forma di tintura madre, infuso, capsule e compresse. Ricorso al terapeuta consigliato anche in presenza di eccessiva sonnolenza o sedazione.

Controindicazioni

L’assunzione di passiflora è soggetta anche a diverse controindicazioni. In particolare occorre prestare attenzione all’eventuale assunzione di farmaci che influiscono sul sistema nervoso. Tra questi troviamo benzodiazepine, sonniferi e ansiolitici (come ad esempio i barbiturici). In generale è controindicata nei soggetti che assumono psicofarmaci. Da evitare anche in caso di assunzione di anticoagulanti, in quanto le cumarine presenti nella passiflora potrebbero incrementarne l’efficacia.

Risulta controindicato anche l’utilizzo durante la gravidanza. Questo perché la presenza di armaline all’interno del rimedio potrebbe suggerire la possibilità che si verifichino contrazioni uterine indesiderate. Ciò potrebbe quindi portare a un parto prematuro o a una eventuale interruzione di gravidanza.

Se ne sconsiglia l’utilizzo anche durante il successivo periodo di allattamento. Inoltre è controindicata anche l’assunzione nei bambini al di sotto dei 12 anni d’età.

Attenzione anche al consumo di alcolici, specialmente quelle a gradazione maggiore. Sia la passiflora che tali bevande tendono a deprimere il sistema nervoso centrale ed è quindi meglio evitare che i due effetti possano sommarsi. Sconsigliata anche in presenza di aritmie cardiache o in previsione di un intervento chirurgico.

Un’ultima controindicazione riguarda invece alcuni casi specifici. Tra questi la necessità di guidare, di manovrare mezzi ingombranti o più in generale di attività che richiedono particolari attenzioni e perizia. La reattività del soggetto può risultare attenuata, dando luogo a potenziali pericoli.

Sconsigliata l’assunzione di passiflora in abbinamento a melissa e iperico. L’interazione di questi rimedi naturali potrebbe portare a ipersonnia (eccessiva sonnolenza diurna).