PEFC: 5 consigli per addobbare un abete sostenibile

Per arredare la propria casa con un abete amico dell’ambiente, il PEFC Italia ricorda che basta seguire cinque semplici regole:

1° Evitare alberi di plastica. Gli abeti “finti” sono erroneamente considerati i migliori per tutelare il nostro patrimonio boschivo ma in realtà – ricorda uno studio di Coldiretti – i cinque milioni di alberi finti che vengono in media acquistati ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in macchina. “Poi l’abete in casa respira, assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno, ma anche oli essenziali che purificano e aromatizzano la stanza”, ricorda Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia.

2° Leggere sempre l’etichetta. “Sul tagliando che troviamo sull’albero o sul cimale – spiega Brunori – devono essere riportate la provenienza da coltivazioni specializzate, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (per evitare mescolanze genetiche e quindi danni alle specie autoctone)”.

3° Optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate Pefc, riconoscibile dal logo presente in etichetta. “Lo schema di certificazione garantisce infatti la massima trasparenza in termini di tracciabilità e rispetto dei nostri territori” prosegue Brunori. “Ci sono centinaia di aziende già certificate. Scegliere loro prodotti significa rafforzare un circolo virtuoso e contribuire a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno”.

4° Preferire alberi provenienti dal nostro Paese: “Più è vicino il luogo di coltivazione o il bosco dal quale è stato prelevato, meno chilometri farà fino a casa nostra e quindi minore sarà il suo impatto sull’ambiente in termini di emissioni nocive”. Rispettare questa regola non è difficile. Tra la parte purtroppo minoritaria degli abeti circolanti, quelli italiani disponibili sul mercato natalizio derivano per il 90% da coltivazioni specializzate che occupano oltre mille piccole aziende agricole tricolori. Il restante 10% è venduto senza radici (i cosiddetti cimali o punte d’abete) possono derivare da normali pratiche di gestione forestale che prevedono interventi di diradamento indispensabili per far sviluppare meglio le nostre foreste.

5° Passate le feste, smaltire l’albero in modo corretto. E in tal senso il rimboschimento non è sempre l’opzione più corretta. “L’abete rosso (il Picea abies che rappresenta circa l’80% di quelli presenti sul mercato nazionale) è un albero spontaneo solo sull’arco alpino e in alcune aree dell’Appennino Tosco-emiliano”, ricorda Brunori. “Piantarli in boschi dove già è presente l’abete significa creare problemi di inquinamento genetico, visto che non si conosce l’origine di quelli ripiantati”. Meglio quindi piantarlo nel giardino di casa, cioè in ambito urbano, per chi ne ha uno. E se l’albero si è seccato durante le feste, va destinato alla raccolta compostabile per permettere la sua trasformazione in compost che verrà poi usato come fertilizzante per nuove piante.

Cosa è il PEFC Italia

Il PEFC Italia è un’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.

Il PEFC è un’iniziativa internazionale basata su una larga intesa delle parti interessate all’implementazione della gestione forestale sostenibile a livello nazionale e regionale. Partecipano allo sviluppo del PEFC i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, dei consumatori finali, degli utilizzatori, dei liberi professionisti, del mondo dell’industria del legno e dell’artigianato.

Tra i suoi obiettivi si segnala quello di migliorare l’immagine della selvicoltura e della filiera foresta–legno, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.