Il peperoncino è un rimedio naturale dalle proprietà e dai valori nutrizionali molto interessanti, sebbene accompagnati da alcune controindicazioni più o meno specifiche. Nella maggior parte dei casi è però un alimento sicuro, spesso utilizzato come spezia, purché consumato con attenzione.
Si tratta del frutto prodotto da alcune varietà di piante, appartenenti alla famiglia delle Solanacee e al genere Capsicum. Tutte producono una bacca dalla forma che ricorda quella di un corno e dal colore rosso più o meno acceso. Tra i più famosi per la loro piccantezza troviamo i peperoncini habanero, specie Capsicum chinense, che ha un valore massimo di 350.000 SCH. Il più piccante al mondo secondo la scala Scoville (SCH) è il Carolina Reaper, che supera abbondantemente i 2.000.000.
Valori nutrizionali
I valori nutrizionali del peperoncino forniscono molte informazioni riguardo a quelle che sono le proprietà e i benefici per la salute. A cominciare dall’apporto calorico, che secondo l’USDA Nutrient Database variano (a seconda della specie e del consumo fresco o essiccato) da circa 20 fino a oltre 40 calorie.
A questo proposito quando si parla di acqua (circa 80 grammi su 100 di parte edibile) si fa riferimento all’alimento fresco, mentre risulterà pressoché assente nella spezia in polvere. Per quanto riguarda i macronutrienti, in 100 grammi di prodotto fresco edibile troviamo carboidrati (4,64 grammi), grassi (0,17 g) e proteine (0,86 g).
Molto interessante il contenuto di vitamine, a cominciare dalla A (18 microgrammi). Nutrita la partecipazione di quelle del gruppo B, con la presenza di Tiamina (B1), Riboflavina (B2), Niacina (B3/PP), Acido Pantotenico (B5), Piridossina (B6), Folati (B9). Si trovano anche vitamina C (Acido Ascorbico), D, E e Colina (vitamina J).
Lato sali minerali sono presenti, per circa il 3% del relativo fabbisogno giornaliero (per un adulto medio): ferro, fosforo, magnesio, potassio e sodio, oltre a minori quantità di calcio, manganese e zinco. Molto importante si rivela la presenza di capsaicina, che come vedremo influenza diversi aspetti (piccantezza, ma anche effetti sulla salute).
Peperoncino: proprietà
Il peperoncino può contare su proprietà vasodilatatrici, digestive, ipocelesterolizzanti, antinfiammatorie, cardioprotettive, antistaminiche. Grazie alla presenza di vitamina C gli vengono riconosciute anche proprietà immunostimolanti.
Che benefici ha il peperoncino?
Tra i benefici associati al peperoncino troviamo quelli ipertensivi, molto utili in caso di ipotensione (pressione bassa). Può rappresentare un rimedio naturale contro il colesterolo alto e in generale favorisce la digestione. Quest’ultimo vantaggio deve essere bilanciato con gli eventuali effetti collaterali, legati alla presenza di controindicazioni specifiche.
Aiuta a liberare il naso chiuso sfruttandone le sue proprietà vasodilatatrici, ma si rivela utile anche contro allergie e asma. Nei semi sono presenti degli acidi grassi insaturi che rafforzano i vasi sanguigni e proteggono il cuore.
Peperoncino come viagra?
Forse esagerando un po’, in alcuni casi il peperoncino è stato definito anche un “Viagra naturale“. Non tanto per il supposto effetto afrodisiaco quanto per l’azione vasodilatatrice, che sembrerebbe supportare il raggiungimento e il mantenimento dell’erezione. Anche in questo caso però si sconsiglia di superare le dosi giornaliere massime, onde evitare di incorrere in pericolosi effetti collaterali (come ad esempio un eccessivo effetto ipertensivo o problematiche a livello gastrico).
Peperoncino e controindicazioni
Il consumo di peperoncino può presentare diverse controindicazioni, legate soprattutto ad affezioni a carico dell’apparato digerente. Acidità, reflusso, gastrite sono solo alcuni esempi, ai quali si aggiungono l’ipertensione o altre condizioni influenzabili dalla vasodilatazione indotta dalla spezia. Attenzione inoltre al consumo in corrispondenza di trattamenti a base di farmaci anticoagulanti.
Quando non si deve mangiare il peperoncino?
Viste anche quelle che sono le controindicazioni viste poco sopra, il consumo è sconsigliato quando occorrano situazioni quali acidità di stomaco, gastrite e reflusso gastroesofageo. Non si deve mangiare il peperoncino anche quando si soffre di intestino irritabile, ulcere gastriche, ragadi anali ed emorroidi.
Chi non lo può mangiare?
Oltre a questo è opportuno sottolineare che non può mangiare peperoncino chi soffre di ipertensione. Allo stesso modo se ne sconsiglia il consumo a chi non tollera sufficientemente l’assunzione di capsaicina e la piccantezza che dona a questa spezia o all’alimento fresco.
Uso in cucina
Un uso molto diffuso del peperoncino è quello di utilizzarne la spezia in polvere per condire perlopiù dei piatti salati. Non è esclusa, anche se meno frequenta, l’associazione con il cioccolato (soprattutto se fondente). In alternativa il condimento può essere allestito anche lasciando a macerare in un po’ d’olio alcuni semi e frammenti di polpa essiccata.
Chi dispone di una maggiore tolleranza alla capsaicina potrebbe anche voler provare i peperoncini freschi, magari aggiungendone qualche pezzetto a una zuppa di legumi. Più in generale non mancano inoltre dei riferimenti culinari “classici” come le pentette all’arrabbiata, di romana memoria, o la ‘Nduja calabrese. Utile anche per arricchire il sapore della cicoria ripassata.
Come calmare il bruciore da peperoncino?
Eccoci a uno dei temi più “caldi” quando si parla di peperoncino. Il bruciore in bocca è tipico di quando ci si espone a quantitativi che vanno oltre la propria capacità di tollerare la capsaicina. Quando questo accade bisogna evitare di cadere nei falsi miti: bere acqua non servirà a nulla, se non si rivelerà controproducente; il rimedio migliore sarà mangiare un po’ di pane.
Quanto peperoncino al giorno si può mangiare?
Quando si parla di quantitativi giornalieri la definizione di un valore è necessariamente intrecciata al livello di tolleranza alla capsaicina. Posto il fatto di non presentare particolari limiti in tal senso, si può rispondere alla domanda “quanto peperoncino si può mangiare al giorno?” indicando la quantità massima in circa 100-200 grammi al giorno di prodotto fresco.