La siccità si sente e le criticità non mancano in molti settori, a partire da quello agricolo dove l’irrigazione dei campi sono il motore del lavoro. Dopo le restrizioni contro lo spreco d’acqua, attivate in più comuni d’Italia, ora si pensa ad un più ampio piano di gestione e accumulo dell’acqua con il “Piano laghetti” da poco presentato.
Il progetto, con il quale la Toscana è subito pronta a partire insieme ad altre tre regioni, punta a creare nuovi invasi dove poter accumulare l’acqua nelle stagioni piovose per poi utilizzarla nei periodi siccitosi.
Piano laghetti contro la siccità: gli invasi in Italia
Il piano per realizzare dei nuovi bacini per il contenimento delle acque piovane, prevede attualmente 223 progetti pronti per essere realizzati, da parte di ANBI e Coldiretti. Più in generale il piano intende realizzare 10.000 invasi medio-piccoli e multifunzionali entro il 2030, in zone collinari e in pianura.
Attualmente la gran parte dei progetti già attivi, interessano l’Emilia Romagna, seguita da Toscana e Veneto. Nel centro-sud invece è la Calabria la regione con il maggior numero di progetti in via di esecuzione.
Gli invasi in Toscana
Per quanto riguarda la situazione in Toscana oggi gli invasi sono 15, con una capacità di 6,3 milioni di metri cubi. Il Piano laghetti prevede di realizzarne altri 34 subito; con una capacità totale di 32,9 milioni di m cubi, per aumentare la superficie irrigabile di 21.940 ettari. Firenze e una parte dell’Aretino, non si trovano tuttavia in una situazione di criticità come in altre zone d’Italia, grazie alle dighe di Bilancino e di Montedoglio.
La realizzazione dei nuovi invasi in Italia, non solo servirà ad arginare il problema della siccità, ma permetterà anche di creare nuovi posti di lavoro. Si prevede infatti che i primi 223 laghetti daranno nuova occupazione stimata in circa 16.300 unità lavorative; con un incremento di quasi 435.000 ettari nelle superfici irrigabili in tutta Italia. Questa prima fase del Piano laghetti a livello nazionale, prevede un investimento di oltre 3,2 miliardi di euro.