Un antico proverbio recita che “da qualche parte l’asino deve pendere” però non fino al punto di abbattere 100 alberi in buona salute per migliora la pista ciclabile di via Gandhi a Vuittone. Un restyling costosissimo per il verde urbano della zona anche per i cittadini perché vero è che è fondamentale incentivare la mobilità sostenibile promuovendo l’uso della bici ma senza dimenticare le funzioni necessarie di pulizia dell’aria e ombreggiatura svolte dagli alberi.
Pare che le radici impediscano alle bici un flusso morbido ma gli ambientalisti del circolo VitA di Legambiente e gli esponenti del comitato “Su la testa” non ci stanno e hanno messo su un sit-in di protesta che ha per ora fermato l’abbattimento dei pioppi cipressini (utili anche all’avifauna presente nell’area) grazie alla raccolta delle firme.
Siamo davvero contrari a questo taglio soprattutto perché esistono alternative praticabili – ha commentato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Eliminare alberi belli e sani è davvero poco lungimirante, soprattutto nelle aree urbane di città metropolitana così fortemente urbanizzate e a rischio degli effetti negativi provocati dalla crisi climatica. Oltretutto, ciò avverrebbe in stagione vegetativa. Il nostro circolo locale ha realizzato diversi incontri con l’amministrazione per proporre alternative praticabili e per chiedere di desistere da questa azione. Purtroppo l’amministrazione intende proseguire in questo intervento adducendo ragioni di forza maggiore dovute al finanziamento del Pnrr. Crediamo che non ci si possa nascondere dietro il finanziamento visto che è stata la stessa amministrazione a proporre una variante al progetto iniziale che non contemplava l’abbattimento. Chiediamo quindi di sospendere l’abbattimento e realizzare la ciclabile mantenendo il viale alberato.
Pista ciclabile di Vuittone, piante pericolose
Il Comune di Vuittone aveva disposto da tempo lo sradicamento con l’obiettivo di ripiantumare alberi con un apparato radicale meno esteso, con rami non pericolosi per i ciclisti e con la possibilità di posizionare luci che rendessero la ciclabile più sicura da più punti di vista.
Gli ambientalisti però si oppongono anche perché la cittadinanza non ha ricevuto comunicazioni e l’amministrazione comunale non ha organizzato organizzato momenti di confronto per trovare una soluzione efficace.