Nel 2023 Ecopneus, società senza scopo di lucro, ha raccolto complessivamente 187.818 tonnellate di pneumatici fuori uso in tutte le regioni d’Italia di cui il 50,1% avviato al recupero di materia con questa suddivisione: con il 50% si sono realizzati materiali per attività sportive e ludiche, il 20% è diventato isolante per l’edilizia, il 13% manufatti sempre per l’industria e il 17% si è trasformato in schiumanti in acciaieria, di mescole e di asfalti a bassa rumorosità. Il rimanente 49,9% di PFU è servito per il recupero di energia.
Il sistema di gestione dei PFU è un pilastro fondamentale per la promozione dell’economia circolare e per la protezione dell’ambiente, contribuendo al recupero di materiali preziosi e alla riduzione dell’inquinamento e della domanda di materie prime vergini.
Le attività di Ecopneus rappresentano l’estensione naturale della responsabilità che ogni azienda socia ha nei confronti delle proprie attività, dalla produzione di pneumatici alla gestione del loro fine vita – ha asserito Alessandro Marchisio, Presidente di Ecopneus – Questo impegno, oggi più che mai, è strategico e fondamentale, inserendosi nella prospettiva di un’economia circolare che ormai è il principio guida per il rilancio del sistema economico nazionale. La sfida è ardua e cruciale, e coinvolge i prodotti fin dalla progettazione e lungo tutto il loro ciclo di vita.
Pneumatici fuori uso, l’ambiente ringrazia
Dal punto di vista dei benefici ambientali, grazie all’attività di recupero e riciclo di Ecopneus, nel 2023 si è evitata l’emissione di 297 mila tonnellate di CO2 equivalente, un quantitativo pari a quelle di 183 mila autovetture che percorrano 10.000 km in un anno; risparmiati 1,2 milioni di m3 di acqua di ciclo di vita, un volume equivalente al consumo medio giornaliero di circa 5,6 milioni di italiani o alla quantità di acqua necessaria per riempire 484 piscine olimpioniche. Risparmiate 274 mila tonnellate di risorse minerali e fossili, una quantità pari al peso di 558 treni Frecciarossa 1000 composti di otto carrozze più locomotore. Da non dimenticare la riduzione delle importazioni di materiale vergine, per un valore di 81 milioni di euro.
Ecopneus ha generato un valore economico pari a 44,4 milioni di euro, di cui ben 40,5 milioni utilizzati per remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento. Il restante 12% sono costi di gestione interni al Consorzio (comunicazione, salari ai dipendenti, imposte ed altri costi), che nel 2023 ammonta a 5,3 milioni di euro.