La raccolta differenziata è diventata una delle sfide più importanti per molte città in tutto il mondo, una pratica fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. Tuttavia implementare un sistema efficace di raccolta può rivelarsi una sfida complessa, soprattutto in una città densamente popolata come Roma.
Negli ultimi anni AMA e Roma Capitale hanno compiuto sforzi significativi per migliorare il sistema di raccolta ma diversi ostacoli si sono presentati lungo il percorso. La città ha dovuto affrontare problemi legati alla carenza di infrastrutture adeguate e alla mancanza di consapevolezza ambientale tra i cittadini. Poche le campagne di comunicazione che aiutano gli utenti a capire dove buttare un oggetto. Fermo restando che molti sono restii a differenziare non si nega che un dubbio sorge a tutti specialmente riguardo ad alcuni oggetti.
Raccolta differenziata, 10 oggetti per il quale il dubbio sorge spontaneo
Alcuni beni, terminato il loro ciclo di vita, possono ingannarci e finire nel cassonetto sbagliato. Sembrano plastica ma non lo sono, sembrano vetro senza esserlo, sembrano ormai inutili e invece possono tornare a nuova vita.
Attenzione perché nei municipi VI e X (aree PAP), XIII e XIV, nelle aree stradali del I, parte del II, III e VIII Municipio la plastica va nel contenitore giallo, non più blu.
Non è plastica e va nell’indifferenziato
Iniziamo dagli accendini: fumare fa malissimo ma un accendino usa e getta a casa lo ha anche chi non tocca una sigaretta e per quanto abbia tutta l’aria di essere pronto per il cassonetto blu della plastica non va lì ma nell’indifferenziato. Stesso discorso per le mollette che utilizziamo per stendere il bucato, se non le abbiamo comprate in legno (e in questo caso si smaltiscono nelle isole ecologiche o centri di raccolta) o in materiale riciclabile pazienza ma anche loro pur sembrando di plastica devono finire nel secchio dell’indifferenziato. Non sono un imballaggio e hanno una parte centrale in metallo.
Avete presente i sottovaso, verdi solitamente, sui quali appoggiamo i nostri vasi per evitare che l’acqua bagni le superfici? Ebbene vanno nel multimateriale e non nella plastica, non sono contrassegnati, infatti, dalle sigle PE (polietilene), PP (polipropilene), PVC (cloruro di polivinile), PET (polietilentereftalato), PS (polistirene).
Stesso discorso per gli spazzolini che vanno nell’indifferenziato. Qui servirebbe un articolo a parte: i più ecologici sono quelli in bambù totalmente riciclabili, oppure quelli di cui si tiene per lungo tempo il manico e si cambia solo la testina oppure gli elettrici visto che il corpo motore resiste anni e va sostituita, ogni 3 o 4 mesi, solo la spazzola.
E il polistirolo invece? Questo materiale derivato da idrocarburi va proprio nel contenitore della plastica.
Non è vetro e va nel secco
Abbiamo rotto un bicchiere di cristallo e magari di un servizio della nonna ma nonostante il dispiacere dobbiamo concentrarci e raccogliere i frammenti senza ferirci e buttarli nel…secco e non nel vetro perché non possono essere riciclati.
Non sono acciaio o alluminio e non vanno con la plastica
Chi non ha una vecchia chiave di cui non ricorda nemmeno più cosa abbia mai aperto? Può essere quella di una porta, di un portone, di un armadio vai a saperlo ma è arrivato il momento del decluttering e dobbiamo separarcene. Un metallo ma non riciclabile insieme alla plastica che a Roma prevede anche il conferimento, nel medesimo contenitore, di alluminio e acciaio. Quindi le chiavi si buttano nell’indifferenziato.
E i coltelli? Raccogliamo RAEE, vernici, lacche, farmaci, batterie e portiamoli all’Isola ecologica più vicina. Il coltello non si butta nel secco, per lui dobbiamo fare uno sforzo in più e recarci nei centri di raccolta.
Contenitori grigi dell’indifferenziato
Il filo interdentale è un prezioso alleato della nostra igiene dentale ma purtroppo non solo contiene plastica ma può uccidere la fauna acquatica per strangolamento se gettato nello scarico del wc quindi attenzione conferitelo sempre nel multimateriale.
La gomma da masticare potrebbe essere erroneamente considerata un alimento nonostante non venga ingerita e rischia di finire nell’umido e invece no. Anche i chewing gum vanno nel secco poiché sono biodegradabili solo parzialmente (aromi e zuccheri diversi), e il resto della loro composizione deriva dal petrolio. Non abbandoniamoli in natura dove per degradarsi e scomparire impiegano anche 5 anni.
Il progetto Lions per la raccolta di occhiali usati
Montature di occhiali (che nel caso sia davvero in pessime condizioni vanno nel cassonetto dell’indifferenziato e non nella plastica) ormai vecchie finiscono nella pattumiera o giacciono per anni nel fondo di un cassetto e invece, grazie al progetto Lions, possono tornare ad avere una loro dignità e svolgere ancora una funzione indispensabile per chi, nei paesi poveri, non può permettersi l’acquisto di un paio di lenti da vista.
La miopia o l’astigmatismo non corretti riescono a compromettere il rendimento scolastico e la ricerca di un buon lavoro. Più di mille Punti di Raccolta in Italia e più di 50 solo a Roma raccolgono vecchi occhiali. Lo scorso anno Lions ne ha ricevuti 6 milioni e ne ha distribuiti oltre 2,8 milioni nelle nazioni in via di sviluppo.
Gli occhiali da vista vengono puliti, riparati e classificati a seconda della gradazione, quindi vengono distribuiti dai volontari Lions e da altre organizzazioni che si occupano della protezione della vista nei paesi poveri.
Il futuro della raccolta differenziata a Roma
Nonostante le sfide attuali, c’è fiducia nel fatto che Roma possa raggiungere livelli più elevati di raccolta differenziata in futuro. Questo richiederà un impegno continuo da parte di tutti gli attori coinvolti, comprese le autorità locali, le imprese, i consorzi, le istituzioni educative e i cittadini stessi.
La raccolta differenziata non è solo una pratica responsabile e green ma può anche portare benefici economici e sociali per la città. Riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche e aumentando il riciclo, Roma può ridurre i costi di gestione dei rifiuti e creare nuove opportunità occupazionali nel settore del riciclo e del riuso dei materiali.
Il Ruolo delle Tecnologie Innovative
Le tecnologie innovative potranno, sempre di più, svolgere un ruolo chiave nel migliorare la differenziata a Roma. Ad esempio l’uso di sistemi di tracciamento dei rifiuti può aiutare le autorità a monitorare e ottimizzare la raccolta in tempo reale e incentivare anche gli utenti che fino ad oggi non si sono assunti le loro responsabilità. L’implementazione di impianti di riciclo avanzati può consentire il riutilizzo più efficiente dei materiali.