Il nono Rapporto ASviS “Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” analizza con chiarezza il ritardo dell’Italia sui 17 SDGs. Il documento annuale, principale pubblicazione dell’Alleanza per monitorare l’avanzamento degli SDGs a livello nazionale, europeo e globale, è stato presentato il 17 ottobre a Roma, presso l’Acquario Romano e in diretta streaming, raggiungendo una vasta platea.
Tra i partecipanti, oltre ai presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini e al direttore scientifico Enrico Giovannini, il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il presidente del Jacques Delors institute Enrico Letta, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e la vicepresidente della Confindustria Lara Ponti.
Oltre al pubblico presente in sala, l’evento ha raggiunto online 290mila persone con oltre 93mila visualizzazioni della diretta attraverso i canali ASviS e la diffusione su numerose testate tra cui Ansa, Repubblica, Rai News, e Radio Radicale.
Rapporto ASviS 2024, le persone chiedono sostenibilità
Questa partecipazione rispecchia pienamente l’interesse e la crescente domanda di sostenibilità da parte della popolazione, come emerge da recenti sondaggi esposti nel Rapporto.
Il 62% degli italiani, infatti, chiede al governo una transizione ecologica rapida e incisiva e ben il 93% ritiene che l’Italia debba rafforzare i propri impegni nella lotta al cambiamento climatico. Tuttavia, solo il 25% però ha fiducia nel fatto che il governo nazionale prenda decisioni che portino benefici per la maggioranza del Paese, un valore inferiore al 39% della media dei Paesi del G20.
Qual è la situazione in Italia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile?
Secondo quanto emerge dal Rapporto 2024, tra il 2010 e il 2023, il Paese ha registrato peggioramenti per cinque Goal: povertà, disuguaglianze, qualità degli ecosistemi terrestri, governance e partnership. Preoccupa, ad esempio, l’aumento della povertà assoluta, che ha raggiunto l’8,5%, e il tasso di abbandono scolastico, che interessa il 10,5% dei giovani tra i 10 e i 24 anni.
Limitati miglioramenti si rilevano per sei Goal: cibo, energia pulita, lavoro e crescita economica, città sostenibili, lotta al cambiamento climatico e qualità degli ecosistemi marini. Mentre miglioramenti più consistenti riguardano cinque Goal: salute, educazione, uguaglianza di genere, acqua e igiene, innovazione. Nonostante questo trend in miglioramento, è necessario fare di più, potenziando, ad esempio, i servizi sanitari, promuovendo servizi per l’infanzia e puntando sull’occupazione femminile. L’unico miglioramento davvero significativo interessa l’economia circolare.
Le proposte contenute nel Rapporto ASviS
L’ASviS avanza numerose proposte per migliorare le politiche nazionali ed europee ed evitare di andare incontro a un mondo insostenibile, come avverte durante l’evento il Direttore Scientifico Giovannini. In particolare, il Rapporto, frutto del lavoro di un vasto numero di esperte ed esperti provenienti da più di 320 aderenti dell’Alleanza, individua quattro potenziali “game changer” che potrebbero influenzare il futuro dell’Italia. Il primo negativo e i seguenti a carattere positivo:
- 1) la legge sull’autonomia differenziata che rischia di aumentare le disuguaglianze tra regioni, danneggiando la sostenibilità dei conti pubblici e il coordinamento delle politiche per gli SDGs;
- 2) le nuove Direttive europee sulla rendicontazione di sostenibilità e il dovere di diligenza che spingono le imprese a una maggiore trasparenza e responsabilità sociale e ambientale;
- 3) l’attuazione del regolamento UE sul ripristino della natura che richiede il ripristino degli ecosistemi degradati, generando miglioramenti ambientali e nuove opportunità di lavoro, specialmente nelle città:
- 4) la modifica della Costituzione del 2022 che tutela l’ambiente e le future generazioni, vietando attività economiche dannose per la salute e l’ambiente.
Puntare al futuro
In conclusione, come esorta il Presidente ASviS Stefanini, la chiave è mettere in campo una “visione di futuro”, lontana dalle polemiche del presente. Allo stesso modo, anche la Presidente dell’ASviS Marcella Mallen ha auspicato durante la presentazione che tutte le componenti della società, dalle istituzioni alle imprese alle università, facciano la propria parte: “Non realizzare lo sviluppo sostenibile vuol dire ridurre la qualità della vita delle persone, la tenuta dei territori, la capacità del pianeta di rigenerarsi. Questo non è il tempo del disimpegno, è il tempo di coltivare il nostro futuro”.
Infine, il Direttore Enrico Giovannini, dopo un’approfondita analisi dei dati, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo immediato e convinto, con riforme e investimenti finalizzati a cogliere le opportunità dello sviluppo sostenibile e a ridurre le disuguaglianze. D’altronde “Il futuro è nostro e dobbiamo prendercene cura”, come recita il titolo del Rapporto di quest’anno.
Per approfondire:
Scopri il Rapporto ASviS 2024
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Scarica la presentazione di Enrico Giovannini
di Elisa Capobianco, Progetti di Comunicazione e Advocacy, ASviS