Carlo Infante

Smart Community – Il Real Sito di Carditello simbolo di ambiente cultura e legalità, di Carlo Infante

Sono stato nel Real Sito di Carditello, magione borbonica d’impronta vanvitelliana sorta nel 1716 a San Tammaro, a pochi chilometri da Caserta. Si è svolto qui il convegno su “Beni Comuni e Banca delle Terre: una nuova opportunità per i territori”; promosso da SIBATER e Communia, concluso poi in walkabout-conversazione radionomade.

Il Real Sito simbolo di rigenerazione dei luoghi

Real sito walkabout

Il Real Sito è diventato simbolo di ambiente cultura e legalità, da una battaglia nata dal basso ed è ormai un riferimento sul tema della rigenerazione dei luoghi, da quando, nel 2013, il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha riscattato. Ascoltando i vari interventi si è colta una parola molto pertinente questo valore attrattivo di un luogo immerso nella Campania Felix guastata dalla “terra dei fuochi”. E’ nuova Camelot, come è stato suggerito nel talk, sì come quella Tavola Rotonda di Artù, qui intesa come cenacolo progettuale per le strategie cooperative da elaborare per i Beni Comuni.

Real sito

Nell’introduzione Johnny Dotti, presidente di Communia, pone la questione su come una Rete dei Beni Comuni possa affiancare le Istituzioni nella governance dei territori, esprimendo un tessuto connettivo che si basa sul “pars pro toto” per cui ogni polo di rete sia parte del tutto.

E’ questo lo spirito che connota tutto l’incontro, tessendo una stretta relazione tra enti diversi:

  • l’apporto della Diocesi di Aversa che propone un “luogo di condivisione per comunità scolastiche”,
  • l’esperienza del Master sui Beni Comuni all’Università di Napoli “Federico II”,
  • la Fondazione Ampioraggio di Salerno che tratta di ecosistema per l’innovazione,
  • Gesco, società cooperativa impegnata in iniziative di imprenditoria sociale, tra cui quelle di ristorazione (è loro la gestione dell’ottimo catering dell’evento).

Nel walkabout la scoperta dei cavalli Razza Governativa di Persano

Nel walkabout svolto all’interno causa caldo cogliamo alcuni degli aspetti peculiari di quel Real Sito, come quello dell’allevamento dei cavalli della Razza Governativa di Persano finalizzato alla costituzione di una Cavalleria Reale di alto prestigio e scopriamo che rappresenta uno dei marchi più conosciuti al mondo: il cavallino rampante simbolo della scuderia Ferrari (arrivò in dono dalla Contessa Baracca, madre dell’asso dei cieli della Prima guerra mondiale Francesco Baracca che aveva l’immagine del cavallino rampante sulla fusoliera del suo aereo, in onore del suo cavallo della Razza Persano).

La salvaguardia dei lagni

La Fondazione Real Sito di Carditello dal 2014 gestisce questa straordinaria risorsa pubblica. Grazie all’attività di sussidiarietà, condotta da Agenda 21 Carditello e Regi Lagni, ha voluto creare un “osservatorio della transizione ecologica”. Tal osservatorio si pone come piattaforma di rilancio complessivo dell’area, compresa la salvaguardia dei “lagni”. Si tratta di una complessa canalizzazione idraulica di drenaggio avviata nel XVII secolo durante il predominio spagnolo in Italia; la direzione venne affidata all’architetto Domenico Fontana, noto per il suo sodalizio a Roma con Papa Sisto V.

Quella rete idrica dei lagni, dal fiume Clanio da non confondere con stagni, si sviluppò nel sistema agricolo, integrandosi con le vasche di macerazione della Canapa. Coltivazione utilizzatissima per l’industria tessile, la carta e il cordame. Sono quei lagni che contribuirono a rendere la Campania più Felix (fertile).

di Carlo Infante, Urban Experience