Recupero ambientale ai Faraglioni di Napoli dopo la pesca abusiva di datteri

Recupero ambientale ai Faraglioni di Napoli dopo la pesca abusiva di datteri

Secondo quanto riporta Il Mattino, la Giunta comunale di Capri, sulla richiesta dell’assessore Paola Mazzina, ha approvato all’unanimità il progetto pilota per il ripristino ambientale dei Faraglioni.

Questo atto amministrativo votato dalla Giunta comunale è stato avviato nel momento in cui lo scorso inverno le forze dell’ordine hanno scoperto un’organizzazione criminale che faceva reati ambientali che hanno cambiato la biodiversità marina e provocato l’alterazione dell’intero sistema marino del Golfo di Napoli e, nello specifico dei Faraglioni di Capri e dell’area marina che li circonda, attraverso l’estrazione e commercializzazione dei datteri di mare, la cui pesca è vietata da tutte le leggi vigenti essendo una specie protetta.

Ecco cos’è successo

Ricordiamo che nella mattinata di giovedì 29 luglio 2021 la Guardia Costiera – Capitaneria di Porto ha arrestato 18 persone (di cui 7 destinatarie della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere ed 11 poste agli arresti domiciliari) per il reato di disastro ambientale, ricettazione ed associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di reati concernenti la pesca illegale dei datteri di mare.

Nel frattempo Marevivo si è costituito parte civile nel processo al Tribunale di Napoli che è iniziato lo scorso 24 settembre contro i 21 imputati di associazione a delinquere finalizzata all‘estrazione dei datteri di mare per accertare le responsabilità per i danni su diverse scogliere del golfo di Napoli tra cui, per l’appunto, i Faraglioni di Napoli.

“Saremo vigili e presenti perché il mare rappresenta un bene comune che va tutelato e preservato in quanto fonte di vita e non reso oggetto di interessi esclusivamente privati e per giunta illeciti”, ha fatto sapere Marevivo, come riporta ANSA.