Giravo durante la design week per zone di Milano a caccia di novità legate al riciclo e ne ho trovata una che merita ben più di un racconto. Si chiama Unwanted Furniture. Avevo conosciuto Enrico Bassi di OpenDot in occasione di un incontro organizzato da Centrinno visto che OpenDot è nel network di Nema, a sua volta partner di Centrinno. E le affinità elettive con il loro lavoro mi furono immediatamente evidenti.
Il riciclo secondo Amsa-A2A
Quindi potrei dire che il loro zampino dietro Unwanted Furniture a cura di OpenDot, avrei potuto immaginarlo ma ciò che non potevo immaginare è la collaborazione operativa e decisiva di Amsa-A2A che si rivela, come società di gestione rifiuti, davvero un passo avanti a tanti.
Ebbene sì. Perché ci vuole visione per approvare e far realizzare questo progetto.
Unwanted Furniture è un catalogo intelligente e pensato per tutti quelli che, nel loro piccolo, vogliono ridurre gli sprechi e riparare oggetti. L’obiettivo è rendere questo compito più semplice e aiutarlo con idee progettuali e stimoli improntati al design del riuso e riutilizzo di oggetti d’arredo. Potremmo definirlo anche un nudge sebbene non usi nella sua tecnicalità alcun bias.
Riuso e riutilizzo per gestire gli arredi in disuso
Perché gli oggetti d’arredo sono una “magnifica ossessione” per chi li possiede e per chi li gestisce come fine vita.
Iniziamo da chi li possiede: finché piacciono e funzionano, e quindi convivono degnamente nella case che li ospitano, il problema non esiste. Serve solo manutenerli e poco altro. Ma appena bisogna: liberare una casa, o fare spazio per nuovi oggetti, o cambiare degli spazi per nuove esigenze o traslocare, alcuni di essi faticano a ritrovare degna collocazione. Idem succede quando poi si rompono o vengono danneggiati.
Chi li gestisce come rifiuti si accolla quindi dei costi non sempre ripianati dall’avvio a riciclo delle componenti. A cui si aggiunge il costo dei cattivi comportamenti di chi li disperde sul territorio confidando di non lasciare tracce.
Una ricca raccolta di idee green
Ecco che allora Amsa e Opendot immaginano, grazie a questo catalogo ricco di idee, 4 aree di intervento che cittadini sensibili, creativi e attenti possono mettere in atto con le proprie mani.
- CARE, visto che Prevenire è meglio che curare! Vale anche per i mobili, per evitare le riparazioni più complesse. Quasi sempre un oggetto si rompe a causa di un progressivo danneggiamento o da scarsa manutenzione per cui piccoli danni non riparati col tempo possono peggiorare. Le linee guida per prenderci cura dei nostri mobili e oggetti d’arredo sono tantissime e comprendono ad esempio i trattamenti superficiali – diversi in base al tipo di materiale, sia esso legno, metallo o plastica – e la cura delle giunzioni;
- AESTHETIC CHANGE, ovvero le strategie di rinnovo estetico degli oggetti;
- FIX, il danneggiamento di un prodotto non coincide necessariamente con la sua fine. Le strategie raccolte in questa categoria sono pensate per effettuare una corretta riparazione e mantenere la funzionalità originale del mobile o dell’oggetto. Non si tratta di interventi che nascondono il difetto ma di metodi che pongono l’accento proprio sull’intervento, evidenziandolo e rendendolo visibile;
- UPCYCLING, quando un oggetto arriva alla fine del suo ciclo di vita, è comunque possibile recuperare in modo creativo le parti che lo compongono o il materiale di cui è fatto. La strategia progettuale dell’upcycle consiste proprio nel dare una nuova vita a vecchi oggetti, conferendo loro maggior valore, anche nella percezione dall’utilizzatore finale.
Unwanted Furniture è stato presentato a BaseMilano in giugno 2022 durante la design week ed è stato raccontato a Milano nella green week di fine settembre con esposizione di alcuni oggetti in Cascina Cuccagna.
di Irene Ivoi, Ecodesigner