In questo mese di febbraio la nostra ricerca di piccole o grandi eco-innovazioni fa tappa a Milano. Scopro infatti, grazie ad una preziosa segnalazione di Giulia Capodieci, una realtà che si chiama Clinica Botanica protagonista nella riduzione dei rifiuti.
La loro sede è presso Dopo?, un centro culturale gestito dall’Associazione Dopolavoro, avviato a Milano nel 2022 grazie alla Scuola dei Quartieri. Vuole essere uno spazio per il lavoro creativo nella modalità co-working così come nella modalità di gestione di spazi. Il progetto ha ricevuto 25mila euro dal Comune di Milano e si trova tra Corvetto e Porto di Mare.
Cosa fa Clinica Botanica per i rifiuti
La premessa chiaramente esplicitata nella loro home page non lascia dubbi. Siamo nel perimetro della riduzione a monte dei rifiuti, territorio insidioso e scivoloso, da tutti invocato e predicato ma da pochi messo in atto.
E stiamo parlando di piante, fiori, vasi, terra che i giardinieri in città vedono spesso sprecati. Provengono da case, aziende, eventi e GDO e allora…. perché non recuperarli e dare loro una nuova vita?
Questo è ciò che si è chiesto, con costruttivo senso critico ma anche pratico, Andrea Sebastiano Sarli, un ex giardiniere per passione e startupper di professione (a 22 anni ha fondato la prima e Clinica Botanica è la terza).
Dopo aver partecipato ad un programma di accelerazione della scuola Joule, nel marzo 2022 la startup prende il via.
Loro dicono che In Italia abbiamo la più grande biodiversità vegetale d’Europa, con quasi 10 mila specie di cui oltre 8 mila autoctone, eppure la maggior parte di quelle che acquistiamo provengono dall’estero.
E allora iniziamo a scegliere piante a km zero!
Peccato che siano in pochi a conoscerle perché su questo tema l’analfabetismo dilaga: pochissimi ne sanno e la mancanza di sensibilità regna sovrana.
Clinica botanica recupera, rigenera e rivende su raggio urbano piante destinate allo smaltimento. Il loro compito diventa curarle fino a quando non trovano un nuovo spazio in città.
Ovviamente sono in costante ricerca di piante spontanee, adatte al nostro clima e di facile manutenzione e propongono:
- giardinaggio etico (attento quindi agli antiparassitari che possono danneggiare altri equilibri);
- installazioni per privati e aziende impiegando piante recuperate e a km zero;
- vendita di piante fresche dove si può portare anche quelle che non si desiderano più. Da marzo 23 lo shop è aperto tutti i sabati, finora solo su appuntamento.
Riusare le piante da smaltire
Il loro sito è ricco anche di lavori già svolti che sicuramente possono essere d’ispirazione per chi avrà voglia di tentare un percorso di questo genere in altre città italiane. E potrebbe valerne anche la pena perché pare che in Italia siano gli unici, e in Europa solo secondi.
Il tema del riuso delle piante è anche presente nell’ultimo CAM del Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica sugli eventi culturali, il che ci dice che una sensibilità verso questo topic è in corso e poi…per esempio, chissà quanti matrimoni potrebbero ricorrere a pratiche virtuose come questa invece che sprecare fiori recisi per adornare chiese, sale e banchetti per poche ore.
Clinica Botanica oggi dà lavoro a 8 persone, seppur non tutti a tempo pieno, e l’augurio è che questi numeri buoni si moltiplichino e ne nascano davvero tante nel nostro paese.
di Irene Ivoi, Ecodesigner