Rifiuti urbani Bologna

Rifiuti urbani a Bologna, scende la produzione, bene la raccolta differenziata

Dall’analisi dei dati 2022 Ispra, Arpae e Istat effettuata dagli Uffici di statistica del Comune e della Città metropolitana di Bologna si evince una produzione di rifiuti urbani pari a 566.986 tonnellate, in diminuzione rispetto al 2021 dello 0,5%. Anche il quantitativo pro capite, pari a 560,5 kg per abitante, è diminuito rispetto al 2021 dello 0,1% (0,37 kg per abitante). Cresce la percentuale di raccolta differenziata che arriva al 69,3% con un superamento della soglia del 65%, obiettivo definito dalla normativa nazionale.

Emerge dai dati una maggiore raccolta pro capite di carta e cartone (84,3 kg per abitante), pari al 21,7% della raccolta complessiva, e la raccolta di frazione umida (80,7 kg per abitante) che incide per il 20,8% della raccolta differenziata totale. Seguono “verde” (48,6 kg per abitante), vetro (46,4 kg per abitante), plastica (39,9 kg per abitante) e legno (35,7 kg per abitante). Infine, rispetto alle altre città metropolitane, Bologna è seconda per rifiuti urbani pro capite, dopo Venezia e prima di Firenze; mentre è terza, dopo Cagliari e Venezia per la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani raccolti, con un valore ancora una volta superiore alla media nazionale pari a 65,2%.

Rifiuti urbani a Bologna, un modello di eccellenza

La raccolta differenziata a Bologna e provincia rappresenta un modello di eccellenza a livello nazionale. L’impegno costante di tutti gli attori coinvolti ha permesso di raggiungere risultati importanti in termini di tutela ambientale, risparmio economico e creazione di nuovi posti di lavoro. Proseguire su questa strada è fondamentale per rendere il capoluogo emiliano una città sempre più sostenibile. Differenziare correttamente i rifiuti comporta numerosi vantaggi:

  • tutela dell’ambiente: meno rifiuti da smaltire in discarica, favorendo il riciclo e la produzione di nuovi prodotti da materiali usati;
  • risparmio economico: minori costi per lo smaltimento dei rifiuti e per la produzione di nuove materie prime;
  • creazione di nuovi posti di lavoro: il settore del riciclo è in forte crescita e crea nuove opportunità occupazionali.

Traguardo raggiunto anche nei 33 comuni di pianura e del distretto Reno, Lavino e Samoggia: 16 hanno già superato l’obiettivo di raccolta differenziata dell’80% fissato dal Piano regionale dei Rifiuti per il 2025 e due comuni hanno superato anche la soglia del 90% (Mordano e Anzola dell’Emilia).