Porto Piombino

Rigassificatore Piombino, al via la guerra legale del Comune

Continua a essere al centro dell’attenzione il rigassificatore di Piombino. Si consolida infatti la posizione del sindaco Ferrari, contrario alla possibilità di far operare il rigassificatore nel porto, principalmente per motivi di salute, di sicurezza ed economici.

Al via dunque la guerra legale contro quest’opera che il Governo attualmente in carica intende portare avanti nonostante gli evidenti ostacoli. A essere in pericolo a questo punto è l’intero piano nazionale di autonomia energetica. Vediamo allora più nel dettaglio quali sono gli ultimi sviluppi sul rigassificatore di Piombino.

Rigassificatore Piombino: la battaglia legale del sindaco

Rigassificatore si o no? Continua il braccio di ferro tra chi vuole che la nave Golar Tundra operi nel porto di Piombino e chi è contrario. La nave serve a riportare allo stato gassoso il gas liquefatto (GNL) trasportato dalle metaniere con una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale.

Secondo gli ultimi eventi il Sindaco di Piombino ha avviato ufficialmente la guerra legale contro il rigassificatore. La nave di Snam è al centro dell’attenzione in questo periodo, perché dovrebbe assicurare all’Italia parte dell’autonomia dal gas russo a partire dalla prossima primavera.

Il primo cittadino di Piombino ha dunque depositato il ricorso al Tar del Lazio contro la procedura autorizzativa insieme alla richiesta di sospensiva dell’opera. A breve dunque si saprà se i lavori propedeutici dell’opera, già avviati, devono essere bloccati. Il sindaco Francesco Ferrari ha dichiarato al riguardo:

come avevamo preannunciato abbiamo presentato il ricorso, che contiene una lunga serie di contestazioni sull’autorizzazione rilasciata dal Commissario incentrate principalmente sulla tutela della salute e dell’incolumità pubblica, oltre che sulla inidoneità della nave Golar Tundra, dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza nel porto di Piombino.

La nave, secondo i piani del Governo, dovrebbe entrare in funzione tra la primavera e l’estate del 2023, aumentando così la capacità di rigassificazione dell’Italia del 6,5%.

Foto Prof.Quatermass | Wikimedia