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Rinasce la struttura dell’ex Ovile per rilanciare il patrimonio agroforestale romano

Il Comune di Roma verifica lo stato di avanzamento delle attività condotte dal CREA volte a riattivare la struttura dell’ex Ovile, un’area dismessa da molti anni con serre e vivai per la produzione di piante destinate alla forestazione urbana.

A Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale il compito di effettuare una visita presso la sede del centro Foreste e Legno del Consiglio per la Ricerca e l’Analisi dell’Economia Agraria – CREA situato nell’Azienda Sperimentale del Parco della Cellulosa.

Forestazione urbana, gli obiettivi del rilancio

La riattivazione dell’ex Ovile rientra nelle attività previste dall’accordo triennale firmato dall’Amministrazione capitolina con il CREA, il principale ente di ricerca italiano nel settore agroalimentare, incluso quello florovivaistico. L’obiettivo principale è quello di rilanciare il patrimonio agroforestale romano attraverso la ricerca e la sperimentazione di modelli colturali capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici, promuovere la produzione di ricerche e studi scientifici in materia ambientale e agroforestale e sensibilizzare la cittadinanza.

Nel corso del triennio del progetto si prevede di produrre fino a 100.000 piantine complessive. Queste piantine saranno pronte per essere messe a dimora a partire da dieci mesi dopo la raccolta del seme, prevista nell’autunno del 2024 e del 2025. Privilegiate soprattutto specie autoctone, in particolare querce caducifoglie e sempreverdi tipiche dell’area di Roma, al fine di valorizzare la biodiversità locale e favorire l’adattamento al cambiamento climatico, riducendo il rischio di importare patogeni dall’estero.

È importante sottolineare che, proprio a causa dell’incertezza legata all’evoluzione climatica, l’approccio produttivo sarà sperimentale e non mira in alcun modo a competere o sostituire la vivaistica forestale commerciale.