Arrivano altre novità in merito all’accensione termosifoni a Bologna. Il sindaco Matteo Lepore con un post nella sua pagina ufficiale di Facebook ha comunicato a tutti i cittadini che viene aggiornata ulteriormente la data prevista. Secondo il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale alcune città della regione Emilia-Romagna tra cui Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini fanno parte della Fascia E e per questo motivo dovrebbero aver già acceso i termosifoni lo scorso 22 ottobre.
A causa delle alte temperature però lo scorso 19 ottobre il primo cittadino del capoluogo emiliano ha confermato lo slittamento a mercoledì 2 novembre. L’ordinanza di Palazzo d’Accursio che diminuisce il periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento a Bologna ora subisce una nuova modifica. Visto il prolungarsi delle temperature al di sopra della media anche questa settimana, la data di accensione viene rimandata a lunedì 7 novembre.
Ovviamente non è escluso, nel caso dovesse esserci un brusco calo delle temperature, che la giunta comunale potrebbe decidere di anticipare questa data. Le previsioni meteo però annunciano nei prossimi giorni la prima Novembrata della storia, perciò sembra improbabile che arrivi il freddo improvviso.
Riscaldamento Bologna, perché slitta l’accensione dei termosifoni
Grazie all’accensione termosifoni a Bologna in ritardo, lo stesso Comune risparmierà circa 2,2 milioni di euro che potrà investire su iniziative oppure su altri servizi dedicati ai cittadini.
Ovviamente da questa ordinanza fanno sempre eccezione gli ospedali, gli asili nido, le scuole dell’infanzia, le case di cura, le piscine, le strutture che hanno al loro interno servizi sociali pubblici, le saune e gli edifici usati come attività industriali ed artigianali.
Il periodo di accensione sarà poi valido sempre fino al 7 aprile, salvo ulteriori cambiamenti in corsa in base alle temperature. Inoltre ricordiamo che le città sopra citate dovranno rispettare un limite giornaliero di 13 ore.