Riscaldamento

Riscaldamento: come risparmiare 260 euro in bolletta

Nonostante in alcune città italiane le temperature siano ancora alte, l’estate sta lasciando spazio all’autunno e con sé porta anche la preoccupazione per le bollette del riscaldamento. Non a caso il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato il decreto con le nuove regole per ridurre i consumi di gas naturale nei mesi invernali. Ma quanti saranno i cittadini a rispettarlo?

Secondo un sondaggio di Facile.it su una ricerca mUp Research e Norstat saranno quattro milioni gli italiani pronti ad ignorare il nuovo regolamento. Eppure queste accortezze potrebbero far risparmiare ben 260 euro in ogni nucleo familiare.

Non solo. Alcuni cittadini hanno deciso in autonomia di compiere alcune azioni in modo tale da risparmiare il più possibile alla fine del mese. Chi non usa più la lavastoviglie ma preferisce lavare i piatti a mano, oppure anche chi ha scelto di abolire o ridurre l’utilizzo della lavatrice. Senza dimenticare chi accende le luci più tardi la sera per evitare il consumo di energia elettrica.

Riscaldamento: nuovi orari e limitazioni

Ricordiamo che per quanto riguarda il riscaldamento il periodo di funzionamento diminuirà di 15 giorni rispetto agli anni passati con l’accensione 8 giorni dopo il previsto e lo spegnimento 7 giorni prima. Il calendario dettagliato è stato realizzato dividendo lo Stivale in 6 zone climatiche con diversi orari e durate di utilizzo.

Si parte dalla zona E il 22 ottobre che comprende città del Nord quali Torino, Milano e Bologna, mentre fanalino di coda è la zona A insieme alla B, ossia le città più al Sud e le Isole, con accensione l’8 dicembre. Secondo l’indagine sono gli over 55 quelli che rispetteranno di più le regole, mentre le persone tra i 45 e i 54 anni non sembrano essere d’accordo su queste novità. Più del 3,8%, invece, non è proprio a conoscenza delle novità introdotte recentemente.

Ricordiamo che sono previste delle eccezioni per quanto riguarda casi di freddo rigido e per alcuni luoghi aperti al pubblico in cui troviamo categorie protette quali bambini negli asili nido e nelle scuole materne, anziani e disabili nelle case di cura, malati negli ospedali.