Sciopero per il clima venerdì 11 ottobre: Fridays For Future Italia in piazza per lanciare un appello all’unione per la giustizia sociale e climatica. Nonostante guerre e disastri ambientali suscitino un senso di impotenza nelle persone non è troppo tardi per rimboccarci le maniche e agire.
I cambiamenti climatici attuali sono causati dalle attività umane e la situazione peggiora rapidamente; l’attuale modello economico, così come lo abbiamo concepito fino ad oggi, non è più realizzabile; difendere il clima significa difendere la vita delle persone e del nostro prezioso habitat.
Possiamo ancora cambiare la rotta e contenere l’aumento della temperatura media globale a +1.5°, quello che manca è il coraggio e la volontà politica di mettere in atto strategie a lungo termine per la difesa dei territori e delle persone – ha commentato Antonio Iodice di Fridays For Future Italia.
Sciopero per il clima, serve giustizia e cambiamento
Fridays For Future Italia si oppone con forza all’approvazione anche ad altre misure recenti del governo come la proposta di autonomia differenziata che aumenterà le disuguaglianze, anche ambientali e del DDL 1660 (Decreto Sicurezza): la repressione delle proteste per la giustizia climatica e sociale è un sintomo della mancanza di risposte concrete ai problemi materiali del nostro presente.
In questo momento è fondamentale unirsi in un’unica grande mobilitazione, qui l’elenco delle piazze per l’sciopero dell’11 ottobre. La democrazia vive un travaglio e diviene siderale la distanza tra le istituzioni e coloro che cercano dal basso di lottare per una reale cambiamento: i comitati cittadini, i sindacati, i collettivi studenteschi e i movimenti antagonisti.
Non è troppo tardi per ottenere il cambiamento di cui abbiamo bisogno per la sopravvivenza. È stato fatto in passato e possiamo ripeterlo di nuovo. La mobilitazione di massa capace di costruire comunità dietro a rivendicazioni di interesse collettivo è l’unica strada per ottenere un miglioramento delle nostre vite e per salvarci dalla distruzione – conclude Marzio Chirico.