scudo verde Firenze

Scudo verde a Firenze, la rabbia dei sindaci: trasporto pubblico scadente

Lo “scudo verde” che il Comune di Firenze intende mettere in atto sta già provocando le prime reazioni negative, soprattutto tra i sindaci del Mugello. La misura a tutela dell’ambiente, che di fatto limita la circolazione in città ai mezzi più inquinanti che arrivano da fuori Firenze, è prevista dal Piano della mobilità sostenibile della Città Metropolitana.

Motivo principale della contestazione rivolta alla nuova misura è dunque il fatto che questa vieterebbe la circolazione a Firenze dei veicoli più vecchi appartenenti ai non residenti. Ma vediamo di seguito nel dettaglio cosa impone esattamente lo scudo verde e perché è stato accolto negativamente da molti.

Scudo verde a Firenze

Lo scudo verde è una misura che fa parte del più ampio piano anti-inquinamento di Firenze. Si tratta in concreto di 80 porte telematiche che saranno installate a partire dalla prossima primavera in alcuni punti strategici della città. Un sistema quindi di telecamere per monitorare il traffico in entrata, con l’obbiettivo di ridurre l’inquinamento dell’aria. Le telecamere impediranno che a Firenze entrino i mezzi inquinanti dei non residenti, provenienti da fuori ogni giorno per lavoro.

Mentre molti hanno già sostituito il proprio veicolo con uno nuovo non inquinante, oppure pensano di farlo nel breve periodo anche usufruendo dell’ecobonus destinato all’acquisto di moto e veicoli elettrici, per altri al momento questo non è possibile.

Il trasporto pubblico da migliorare

C’è poi la questione del trasporto pubblico che, sempre secondo i contestatori della nuova misura dello scudo verde, non sarebbe efficiente. Su questo punto si è espresso anche il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni:

Serve rafforzare il trasporto pubblico da e verso il Mugello. Da tempo evidenziamo come siano scarsi o assenti collegamenti in fasce orarie importanti, come quelle serali e notturne, e come la frequenza delle corse del trasporto pubblico o del treno non siano sufficienti ad oggi a garantire una piena alternativa all’uso dei mezzi privati. Lo scopo deve essere dar vita a uno strumento che sia efficace per l’ambiente, ma anche sostenibile da tutti i cittadini e i territori.