Pubblicata la XXII edizione del dossier nazionale Ecosistema Scuola di Legambiente: nel Lazio raccolti i dati di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo ma Roma non rilascia dati sullo stato degli edifici scolastici. Nei capoluoghi solo il 47,3% degli istituti ha un collaudo statico, solo il 16,7% un certificato di agibilità, solo il 5,1% un certificato di prevenzione incendi. Una situazione disastrosa.
Scuola, edifici fatiscenti e spesso non a norma
La buona notizia è che non esistono barriere architettoniche, ogni scuola ha preso adeguati provvedimenti per rendere gli spazi agibili per tutti. Il 40% degli istituti è in area sismica 2 ma nel 58,2% non è stata effettuata nessuna verifica di vulnerabilità.
I dati delineati dal rapporto Ecosistema Scuola dipingono un quadro complessivo preoccupante per le scuole di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, ed è gravissimo che Roma non fornisca alcun dato – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – perché la Capitale con oltre 1.200 edifici scolastici dovrebbe conoscere e trasmettere al meglio i numeri che riguardano il suo enorme complesso di edilizia scolastica e di servizi connessi ma tutto ciò continua a non avvenire. I numeri romani enormi consentirebbero di sviluppare efficientemente energetico delle strutture, mobilità sostenibile e pedonalizzazioni negli areali scolastici, aumento della qualità dei servizi e della vita per il maggior corpo scolastico studentesco e docente di tutta Italia, e su tutto si deve lavorare con urgenza.
L’uso delle fonti rinnovabili resta una chimera, anzi il 96,7% degli edifici è in ultima classe energetica, la G. Sempre presenti le aree esterne ma solo nel 48,9% si usano per la didattica all’aperto. Nessuna esperienza di bicibus e piedibus, nel 36,1 ci sono servizi di scuolabus e nel 19,4 servizi di linea scolastica.
E all’esterno zero isole pedonali, zero ZTL e non esiste più alcuna esperienza di “nonni vigili” in entrata e uscita o cartelli che chiedono ai mezzi su ruote di rallentare; il 29,5% sono però in zone 30.
Le classi a tempo pieno sono solo il 26,5% e le mense scolastiche sono presenti nel 57,6% dei casi: tutte garantiscono cibo alternativo per motivi di salute, culturali e religiosi; i prodotti biologici compongono i pasti nel 73,3% dei casi.
Sembra evidente che la mancanza di certificazioni di collaudo statico, di agibilità e soprattutto di prevenzione incendi siano chiaramente il maggiore dei problemi per le scuole dei capoluoghi del Lazio insieme al fatto che pressoché tutte le scuole sono nella più bassa classe energetica – dichiara Maria Domenica Boiano direttrice regionale di Legambiente – ma c’è tanto da fare anche nella crescita delle energie rinnovabili legate all’edilizia scolastica, nella trasformazione in chiave sostenibile dei quartieri che ospitano le scuole con isole pedonali e limitazioni del traffico veicolare privato, nel riavviare pratiche virtuose come quelle dei nonni vigili che sembrano scomparse dopo anni di belle e fruttuose esperienze.
Qui tutti di dati di Ecosistema Scuola.