Sostenibilità ambientale, rispetto del territorio, educazione alimentare ed ovviamente il gusto accompagnato alla freschezza: tutto questo potranno ritrovare sulla propria tavola i bambini della scuola Uruguay di Cinquina, primo istituto della Capitale a poter vantare una mensa a metri zero.
Roma è il comune con la più vasta area agricola d’Europa, con 50mila ettari di terreno. La periferia della Capitale è in gran parte situata a ridosso o al centro di estesi appezzamenti coltivabili sui quali operano cooperative o società agroalimentari. Un’occasione unica per avvicinare le scuole della periferia romana al ‘km zero’, coniugando didattica e cibi genuini e favorendo lo sviluppo di green economies locali e l’abbattimento dell’impatto ambientale.
Due volte al mese, nel pieno rispetto del menù giornaliero stabilito, nel refettorio della scuola del Municipio III arriveranno generi alimentari prodotti nelle immediate vicinanze: le derrate giungeranno infatti da una rete di produttori locali appartenenti all’area della Riserva della Marcigliana che saranno coordinati dalla Cooperativa Sociale Parsec Flor, con sede a poche centinaia di metri dalla scuola, e distribuiti dalla ditta Cascina.
“Per la prima volta in Italia in una città metropolitana si fa un esperimento di questo tipo”, ha dichiarato l’assessore alle periferie di Roma Paolo Masini, che ha promosso il progetto in collaborazione con l’assessorato alla scuola. “Coinvolgendo le scuole e le aziende del territorio si crea sviluppo e comunità”. Senza dimenticare “l’enorme valore ambientale” di una mensa scolastica improntata ai principi della sostenibilità: filiera corta, impiego di imballaggi a basso impatto ambientale e agricoltura biologica.
di Daniele Sivori