“Social street”, condividere in una grande città

Spesso, nei grandi centri urbani, si ha la sensazione di essere soli anche se circondati da migliaia di altri esseri umani, si avverte quella pesante idea di non poter chiedere aiuto in caso di bisogno o di condividere una serata allegra se non si ha voglia di pizza davanti alla tv.
L’idea del “social street” nasce dall’esperienza del gruppo Facebook “Residenti in Via Fondazza – Bologna” iniziata nel settembre 2013. L’obiettivo è socializzare con i vicini della propria strada di residenza per costruire un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune; oppure cercare persone con le medesime affinità: musicisti, amanti della ceramica, del giardinaggio, del teatro, della filatelia, del ricamo, dei motori.

Questi i passi da intraprendere se si vuole inserire la propria strada nel progetto:
– creare un gruppo chiuso su Facebook: il nome del gruppo sarà “Residenti in via tal de’ tali (oppure piazza o quartiere), nome città, social street (le impostazioni della privacy possono essere gestite dal fondatore che può decidere se autorizzare tutti i post in automatico o se moderarli)
– pubblicizzarlo: una buona idea è la semplice locandina fotocopiata da appendere in punti strategici della via (bar, vetrine) o da mettere nelle buche delle lettere o nei portoni
– passare dal virtuale al reale ovvero promuovere iniziative che permettano agli aderenti di conoscersi: un pic nic nel giardino vicino casa, un aperitivo nel bar di zona. Una bella proposta del gruppo Residenti di Via Fondazza a Bologna è stata la creazione di album fotografici per condividere le foto dei terrazzi interni delle case, normalmente non visibili dalla strada, o per scambiare oggetti che non si usano più.

Chiunque voglia aderire al progetto Social Street e avere maggiori delucidazioni o suggerire idee potrà scrivere a info@socialstreet.it. Il sito www.socialstreet.it aggiorna la mappa del portale in modo tale che gli utenti possano sapere quali strade hanno già aderito al progetto.

di Marzia Fiordaliso