Contro lo spreco alimentare le buone pratiche di recupero del cibo non consumato attraverso il coinvolgimento della rete dei ristoranti di Roma. Questo il fine dell’iniziativa Tenga il resto promossa dall’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e resa possibile grazie al supporto di CIAL – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio e all’adesione di Fipe-Confcommercio, Fiepet-Confesercenti e Slow Food.
Il progetto, di facile attuazione, prevede la distribuzione ai ristoranti di una speciale vaschetta in alluminio, con la quale i clienti possono portare a casa il cibo non consumato, evitando che finisca nella spazzatura. CIAL ha contribuito al progetto con una donazione a Roma Capitale di 300.000 contenitori per un totale di 1.500 kit composti da 200 vaschette, 100 buste per la consegna del contenitore ai clienti e materiale informativo per dare evidenza dell’adesione del ristorante a “Tenga il Resto”. Il Consorzio, inoltre, predisporrà un portale dedicato che consentirà, in una prima fase, l’adesione al progetto di 100 ristoranti che potranno registrarsi e fare richiesta dei kit a questo link.
Con il progetto ‘Tenga il Resto’ si aggiunge un importante tassello al lavoro che l’amministrazione ha intrapreso per mettere in campo azioni concrete volte al contrasto dello spreco alimentare uno dei temi principali su cui è impegnato il Consiglio del Cibo di Roma.
La riduzione degli sprechi non ha solo un’importante valenza sociale ma ha anche importanti ricadute sul fronte della sostenibilità ambientale. Desidero ringraziare, anzitutto, il CIAL per aver reso possibile il progetto con la donazione delle vaschette e con il supporto operativo attraverso il portale dedicato. Un progetto reso innovativo anche grazie al prezioso supporto delle Associazioni di categoria Fipe e Fiepet e a Slow Food che, attraverso la rete della ristorazione, svolgeranno un ruolo fondamentale di sensibilizzazione ed educazione alimentare. Favorire il recupero dei pasti non consumati significa, infatti, incidere su fattori culturali e abitudini che in altre parti d’Italia e in Europa si sono affermati e che nella nostra città hanno bisogno di essere maggiormente promossi e diffusi – ha dichiarato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.
Spreco alimentare, come ridurlo
L’alluminio è un materiale riciclabile al 100%, tanto che la vaschetta (così come scatolette per gli alimenti, bombolette aerosol, tubetti, fogli, tappi e chiusure) dopo più utilizzi, se correttamente conferita nella raccolta differenziata, può rinascere e trasformarsi per infinite volte in altri oggetti di uso comun. Offre un’eccellente barriera alla luce, ai batteri, all’aria, ossigeno e al vapore, quindi risulta comodissimo per il trasporto e la conservazione del cibo.
In un mondo in cui la sicurezza alimentare, purtroppo, non è ancora garantita per tutti lo spreco di cibo risulta oggi essere un paradosso inaccettabile. È una questione di vitale importanza sociale ma anche di sostenibilità ambientale: limitare lo sperpero degli alimenti garantisce infatti anche una riduzione di emissioni di gas serra per produrne di nuovi e una minore pressione sulle risorse naturali. Il nostro Consorzio ogni giorno agisce non solo per stimolare il riciclo degli imballaggi in alluminio ma anche per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del risparmio e del recupero di materia e di energia – sottolinea Stefano Stellini, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di CIAL – L’iniziativa ‘Tenga il Resto’ ci vede impegnati nell’offrire ai ristoratori le vaschette in alluminio per consentire ai loro clienti di portare a casa il cibo non consumato.
I dati sul cibo perso
Un terzo di tutti gli alimenti prodotti nel mondo destinati al consumo umano, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, è perso o sprecato. Si calcola che i rifiuti alimentari prodotti lungo tutta la catena di approvvigionamento nell’Unione per l’anno 2021 sono stati 130 kg per abitante, pari a circa 1 kg di rifiuti alimentari pro capite ogni tre giorni. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) il cibo sprecato in Europa potrebbe nutrire 200 milioni di persone.
Con l’introduzione del Green Deal europeo nel dicembre 2019 anche l’Unione Europea ha ribadito il proprio impegno a dimezzare gli sprechi alimentari generati nel commercio al dettaglio e dai consumatori entro il 2030, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.