Stadio Franchi Firenze Fiorentina

Stadio Franchi a Firenze, con addio ai fondi PNRR niente fotovoltaico?

Il possibile addio ai fondi del PNRR potrebbe costare al nuovo stadio Franchi di Firenze l’annunciato impianto fotovoltaico. Malgrado le rassicurazioni giunte dal sindaco Nardella in risposta ai rilievi posti dall’UE, nel capoluogo toscano comincia a tirare aria di “Piano B“.

Nel corso di un’intervista pubblicata da La Nazione, il direttore di Arup Luca Stabile ha fatto il punto sulle condizioni attuali del progetto e di come potrebbe cambiare nel caso in cui venissero a mancare i fondi in ballo tra Italia e UE. Finanziamenti che potrebbero risultare decisivi per quanto riguarda la sostenibilità del futuro stadio Franchi a Firenze.

Come ricorda Luca Stabile, direttore di Arup, società che si è aggiudicata con il suo progetto l’opera di restyling dell’Artemio Franchi a Campo di Marte, l’avveniristico e sostenibile stadio visto nelle presentazioni si potrà ottenere soltanto avendo a disposizione l’intera somma di 200 milioni di euro. Se le disponibilità dovessero davvero scendere a 125 milioni si potrà comunque ottenere un buon risultato, proseguono i progettisti, ma qualcosa dovrà essere “tagliato“.

Secondo la società tra i possibili tagli figurerebbe proprio il maxi impianto fotovoltaico, considerato il “fulcro del progetto ecosostenibile” del futuro stadio. Non un addio definitivo, spiegano, ma con tutta probabilità un rinvio a data da destinarsi. Luca Stabile si augura tuttavia che non si debba ricorrere alla “mannaia”, ma al più a un “bisturi”.

L’augurio della Arup resta tuttavia quello di poter realizzare il progetto originale, che a detta dei progettisti porterebbe Firenze a dotarsi di uno stadio unico. Un impianto che punterebbe sul riuso degli spazi e sul riciclo, hanno concluso, nonché sull’energia rinnovabile e che conterrebbe al suo interno un monumento.

Stadio Franchi e fondi del PNRR

La partita stadio Franchi si giocherà quindi tra Firenze e Bruxelles. Il sindaco Dario Nardella si è detto pronto a mettere insieme un dossier per ribadire la bontà della scelta relativa ai fondi del PNRR destinati al restauro dell’opera del Nervi.

Emergono però le prime motivazioni da parte degli uffici che si occupano di valutare i piani disposti dai vari Stati per l’utilizzo dei fondi del PNRR. In particolare ballerebbero 55 milioni, che l’Unione Europea ribadisce di aver vincolato alla “riqualificazione di aree urbane degradate“. Una definizione che non risulterebbe applicabile a una zona come Campo di Marte.