Non si placano le polemiche tra l’UE e Dario Nardella sull’utilizzo dei fondi del PNRR per il restyling dello stadio Franchi a Firenze. Malgrado i rilievi posti da Céline Gauer il primo cittadino si è detto sicuro della bontà e della correttezza del progetto.
Il primo cittadino fiorentino ricorda come l’inserimento del progetto tra i destinatari dei fondi del PNRR fosse previsto già dal Governo Draghi. Non solo, secondo Nardella risulterebbe un primo via libera al restyling dello stadio Franchi da parte dell’Europa già in data 13 luglio 2021 (Consiglio Ecofin):
Detta decisione è stata notificata all’Italia con nota del 14 luglio 2021 in cui si dettaglia come possono essere impiegati i fondi suddividendoli in misure, componenti, investimenti. In relazione ai piani di investimento concernenti i Piani Urbani Integrati, si prevede che i relativi progetti facciano riferimento ai precisi tipi di interventi.
Come ricorda Nardella, il progetto per il restyling del Franchi incontrerebbe diversi punti indicati come chiavi per l’accesso al PNRR. In particolare alle prime generali indicazioni sono seguite alcune ulteriori specifiche per la compilazione dei “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” riassunte nella porzione di regolamento nota come “Disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR“. Di particolare interesse secondo Palazzo Vecchio sono i riferimenti alla “rigenerazione urbana attraverso la ristrutturazione e le rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture e delle aree pubbliche” e al “favorire una migliore inclusione sociale“.
Stadio Franchi nel PNNR dall’inizio secondo Nardella
In buona sostanza il sindaco Nardella ha ribadito che lo stadio Franchi di Firenze rientra nel PNRR già dall’inizio. Ha tenuto inoltre a sottolineare come siano stati da subito rispettati i limiti e le indicazioni fornite da Bruxelles.
Il progetto presentato dalla Arup per il restyling del Franchi punta secondo Nardella proprio nella direzione indicata dall’UE, ovvero di “ristrutturare e rifunzionalizzare in ottica ecosostenibile una struttura pubblica e un’area pubblica“. Il tutto, conclude il primo cittadino di Firenze, contribuendo al “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale, economico e ambientale“.
Il Comune di Firenze è al lavoro per presentare un proprio dossier in risposta ai rilievi posti dall’Unione Europea. In caso di rigetto da parte dell’UE sarà necessario scegliere tra alcune opzioni: dall’utilizzo di finanziamenti statali, a discrezione del Governo Meloni, fino alla rimodulazione degli interventi in base ai fondi disponibili. Non è da escludere anche la rinuncia all’intero progetto.