Stati Generali della Green Economy

Stati Generali della Green Economy, Cina e Usa contro i gas serra

Agli Stati Generali della Green Economy lo sguardo su Cina e Stati Uniti pronte a prendere provvedimenti contro i gas serra. Anche l’Unione Europea sta investendo per raggiungere l’obiettivo “net zero”.

Il summit verde, appena terminato e organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy all’interno di Ecomondo a Rimini, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha avuto come tema “Le sfide per imprese e governi in un clima che cambia”.

In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, l’ampia partecipazione al dibattito degli Stati Generali della Green Economy evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità – dichiara Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile al termine della due giorni – Alla vigilia della Coop 28 che registrerà ritardi rispetto agli accordi di Parigi, proiettando l’aumento della temperatura globale verso 2,4 gradi anziché 1,5, rileviamo dati importanti sia in Cina nell’ambito degli investimenti per la decarbonizzazione sia negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act che modifica sia la traiettoria statunitense sia quella globale ed è un’importante conferma delle politiche avanzate per il clima e la competitività dell’economia europea.

Stati Generali della Green Economy, gli investimenti

Gli USA, che dovranno arrivare ad emissioni zero nel 2050, stanno investendo 140 miliardi di dollari nella transizione ecologica e con l’Inflation Reduction Act del 2022 hanno stanziato oltre 500 miliardi di dollari per la sicurezza energetica; oggetto del flusso finanziario batterie e fonti rinnovabili, trasporti sostenibili e mobilità elettrica, cattura e stoccaggio di carbonio.

Emissione zero entro il 2060 è invece l’obiettivo della Cina, al primo posto per investimenti contro i cambiamenti climatici, si parla di 546 miliardi, oltre la metà degli investimenti globali. Il paese asiatico è anche il maggiore produttore di impianti rinnovabili e di e-car; la metà degli impianti eolici e solari e delle auto elettriche vendute nel mondo sono fabbricati lì.

Europa carbon free

L’Europa, che si candida a essere il primo continente carbon free, nel 2022 ha speso per la transizione green 180 miliardi di dollari. Virginijus Sinkevičius, Commissario Ambiente e Oceani della Commissione Europea, ha ricordato alla platea:

La Ue si impegna a sostenere gli Stati Membri nella transizione, perché la parola chiave deve essere la cooperazione fra tutti gli attori in campo. E fondamentale sarà il ruolo della Finanza per stimolare gli investimenti necessari.

Il Fit for 55, insieme di riforme e regolamenti economici e sociali promulgate dalla UE e incentrate sulla lotta al cambiamento climatico, ha definito una serie di strumenti avanzati per allineare tutte le politiche agli obiettivi fra cui:

  • un target rinnovabili al 42,5% entro il 2030;
  • un target efficienza energetica sempre per il 2030;
  • dal 2026 un nuovo meccanismo innovativo di carbon pricing sulle importazioni (CBAM);
  • dal 2035 si avvia lo stop alla vendita di nuove auto a diesel e benzina.

Pari a 578 miliardi di euro la spesa per il clima e per tecnologie green nel periodo 2021-2027 e rappresenta il 33% del budget complessivo UE.

La conclusione degli Stati

Il summit ha visto il lancio dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane che lavorerà sul rischio climatico, come emerso dal Future Risks Report realizzato da Axa in collaborazione con IPSOS.

Oltre al report annuale, consultabile online, presentate anche 11 proposte prioritarie per la transizione:

  • una legge per il clima e per il suolo;
  • fiscalità ambientale;
  • un iter breve e tempi certi per le autorizzazioni, interventi sull’energia e sulla circolarità di produzioni e consumi.