Statua vittorio emanuele II

Statua di Vittorio Emanuele II a Milano, iniziata la rimozione della pittura gialla

La statua dedicata a Vittorio Emanuele II in Duomo verrà ripulita dopo essere stata vandalizzata con pittura gialla non lavabile. Non basterà un semplice lavaggio ad acqua per rimuovere lo strato di vernice spruzzato da “Ultima generazione” il 9 marzo, un attacco rivendicato come ambientalista da parte degli attivisti.

Tutti siamo d’accordo sul fatto che l’ambiente ha bisogno di protezione e che la lotta contro i cambiamenti climatici deve essere intrapresa con azioni concrete da cittadini, imprese e Governo ma imbrattare i nostri monumenti, patrimonio storico dell’umanità, non attirerà l’attenzione nel modo corretto anzi, gli ambientalisti verranno considerati, semplificando il concetto, come quelli che hanno deturpato un bene pubblico.

Statua di Vittorio Emanuele II a Milano, l’intervento

Come stabilito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, l’operazione di rimozione della vernice è effettuata dai restauratori che lavoreranno su ponteggi installati attorno alla statua equestre. La società Vox Media Srl ha donato alla città l’intervento per un valore complessivo di 28.950 euro e l’opera di pulizia dovrebbe essere portata a termine entro la fine di agosto.

A provocare il danno gli attivisti di Ultima generazione (intesi come gli ultimi che potranno prendere seri provvedimenti e richiamare l’attenzione prima della catastrofe climatica) che accusano il Governo di avere un atteggiamento passivo nei confronti del clima, di sovvenzionare indirettamente le fonti fossili e di tenere le rinnovabili ai margini.

Sono ormai troppe le azioni di rivendicazione ai danni del nostro variegato patrimonio artistico (ma non solo se contiamo anche i blitz per bloccare la circolazione): la zuppa lanciata sulla teca che proteggeva, a Palazzo Bonaparte, una tela di Van Gogh, la vernice sulla facciata di Palazzo Madama, il carbone vegetale liquido tirato dento la Fontana de’ Trevi a Roma ma la nostra cultura va protetta quanto l’ambiente e anche di questo bisognerà farsene una ragione oltre al fatto che ripulire costa e quel denaro potrebbe essere speso in modi più utili alla comunità.