La Commissione UE fa marcia indietro e non vieterà le gabbie negli allevamenti europei. La denuncia arriva attraverso il comunicato di Essere Animali, che insieme ad altre associazioni italiane come Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia e LAV aderiscono a Eurogroup for Animals.
Gli animalisti lamentano il mancato rispetto, da parte della Commissione Europea, degli impegni assunti nel 2020 per quanto riguarda le strategie “Farm to Fork” e “Green Deal“. Secondo Essere Animali la Commissione di Ursula Von Der Leyen sarebbe venuta meno alla necessità di rivedere norme sul benessere animale divenute ormai antiquate:
La Commissione europea non ha mantenuto l’impegno, preso a fronte delle richieste chiare e inequivocabili di milioni di cittadini, di proteggere con leggi più adeguate miliardi di animali allevati in Europa. Il programma di lavoro 2024 trapelato ieri a Bruxelles e che sarà presentato oggi in plenaria al Parlamento europeo mostra che la Commissione sta facendo marcia indietro sull’impegno formale preso di proporre una normativa per vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti e venendo meno alla sua responsabilità nel processo democratico di risposta alle Iniziative dei Cittadini Europei.
Gabbie negli allevamenti, stop rinviato
Un “fallimento democratico“, così le associazioni animaliste europee hanno definito il comportamento della Commissione guidata da Ursula Von Der Leyen. Delle quattro proposte avanzate tra il 2020 e il 2021 sarebbe destinata alla presentazione, quella relativa al trasporto di animali vivi. Nulla risulterebbe in merito ad allevamenti, macellazione ed etichettatura.
La Commissione UE ha promesso la revisione delle leggi sul benessere animale in risposta all’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age”. A firmare la proposta popolare sono stati 1,4 milioni di cittadini europei.
A mancare secondo gli animalisti è anche il Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS), atteso come le altre leggi entro il 2023. Un rinvio che viene visto come un grave ostacolo verso la trasformazione del sistema alimentare così come previsto dalla “Farm to Fork” e che non si allineerà agli obiettivi UE contro i cambiamenti climatici. Grande assente anche la revisione del regolamento REACH in materia di sostanze chimiche sostenibili.
Il timore degli animalisti è che le proposte non presentate vengano rinviate alla prossima Commissione UE, che si insedierà nel 2024. Gli attivisti però promettono battaglia e dichiarano che non verranno accettati ulteriori ritardi per quanto riguarda lo stop alle gabbie negli allevamenti. Questo il messaggio che Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV inviano alla Commissione UE:
Siamo estremamente delusi dal fatto che la Commissione non abbia avuto la volontà politica di impegnarsi a mantenere la sua promessa, voltando le spalle ai cittadini e alla scienza. Per decenni abbiamo avuto numerosi dialoghi, valutazioni d’impatto e pareri scientifici. Le petizioni, le ICE e l’Eurobarometro speciale del 2016 dimostrano chiaramente che i cittadini europei vogliono di più per gli animali, eppure la lobby industriale, a cominciare da quella zootecnica,continua ad avere il sopravvento. Noi però non ci arrendiamo e continueremo a fare pressione affinché la Commissione europea si impegni a rispettare un calendario chiaro per le altre proposte, a cominciare dal promesso divieto dell’allevamento in gabbia. Il momento è adesso. Non accetteremo altri ritardi.