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Sviluppo sostenibile: secondo il Rapporto Asvis 2022 l’Italia avanza, ma lentamente

Appare lontano il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Questo è quanto scaturisce dal settimo Rapporto Asvis 2022, che fotografa un’Italia sonnolenta, fortunatamente non tutti i settori.

Secondo il Rapporto presentato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile, alcuni goals non sono ancora stati centrati anche a causa della pandemia e della crisi legata alla guerra Russia-Ucraina. I dati sono sconfortanti soprattutto se paragoniamo l’Italia al resto dell’Europa, in un periodo di tempo compreso tra il 2019 e il 2021.

Sviluppo sostenibile: solo due i goal in miglioramento

Il Paese ha registrato tra il 2010 e il 2021 dei miglioramenti, ma anche delle battute d’arresto nel percorso verso l’Agenda 2030. Sono 8 i passi avanti:

  • Fame (Goal 2);
  • salute (Goal 3);
  • educazione (Goal 4);
  • uguaglianza di genere (Goal 5);
  • energia (Goal 7);
  • innovazione e infrastrutture (Goal 9);
  • consumo e produzione responsabili (Goal 12), clima (Goal 13).

Cinque Obiettivi addirittura peggiorano: povertà (Goal 1), risorse idriche (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), pace e istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). Nulla cambia per 4 goals: lavoro (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), città (Goal 11) e tutela degli ecosistemi marini (Goal 14). Tutti i dati rilevati confermano che non abbiamo ancora superato gli effetti negativi nefasti dalla crisi pandemica e le ricadute economiche negative.

Riassumendo secondo gli indicatori di sostenibilità elaborati da Asvis, attualmente gli obiettivi in miglioramento sono:

  • Obiettivo 7 – energia pulita e accessibile;
  • Obiettivo 8 – lavoro dignitoso e crescita economica.

Gli obiettivi fermi e che in questo momento quindi non avanzano sono:

  • Obiettivo 2 – sconfiggere la fame;
  • Obiettivo 13 – la lotta al cambiamento climatico.

Per altri dieci il livello registrato nel 2021 è ancora al di sotto di quello del 2019:

  • Obiettivo 1 – sconfiggere la povertà;
  • Obiettivo 3 – salute e benessere;
  • Obiettivo 4 – istruzione di qualità;
  • Obiettivo 6 – acqua pulita e servizi igienico sanitari;
  • Obiettivo 9 – imprese innovazione e infrastrutture;
  • Obiettivo 10 – ridurre le disuguaglianze;
  • Obiettivo 15 – vita sulla terra;
  • Obiettivo 16 – pace giustizia e istituzioni solide;
  • Obiettivo 17 – partnership per gli obiettivi.

Non ancora disponibili i dati del 2021 per:

  • Obiettivo 11 – città e comunità sostenibili;
  • Obiettivo 12 – consumo e produzione responsabili;
  • Obiettivo 14 – tutela degli ecosistemi marini.

I settori in Italia che procedono bene

In generale dunque l’andamento dell’Italia per raggiungere gli obbiettivi dell’Agenda 2030 non è sempre uniforme, ma al contrario registra alcune zone d’ombra. Tuttavia come ha dichiarato Marcella Mallen, Presidente Asvis:

Siamo in effetti uno dei primi Paesi al mondo per economia circolare, con un tasso di riciclo dei rifiuti fra i primi in Europa. Un altro ambito in cui andiamo bene è relativo alle coltivazioni biologiche su cui stiamo facendo progressi rapidi e significativi per raggiungere l’obiettivo del 25 per cento della superficie agricola totale.

Sono solo due esempi, è vero, ma sono importanti perché in questo scenario di crisi non deve prevalere il pessimismo, dobbiamo tenere l’Agenda 2030 come bussola e accelerare: non possiamo rinunciare a dare un futuro al Pianeta e la transizione ecologica è la soluzione alle crisi che viviamo.