Il tè nero può rappresentare un rimedio naturale per tenere sotto controllo il diabete di tipo 2. A sostenerlo è un nuovo studio internazionale, condotto in Cina dai ricercatori australiani della University of Adelaide e dai cinesi della SouthEast University.
Lo studio relativo ai possibili benefici del tè nero contro il diabete di tipo 2 è stato presentato durante l’incontro annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD). La patologia affligge circa 462 milioni di persone nel mondo e rappresenta una condizione metabolica capace di compromettere l’equilibrio dell’organismo in termini di pressione del sangue, perdita della vista, malattie cardiovascolari, danni ai reni e al sistema nervoso.
Il nuovo studio sostiene che il consumo di tè nero possa rappresentare un elemento utile nella gestione della glicemia, questo malgrado non manchino dubbi in merito alle conclusioni tratte. In merito è intervenuto la Dott.ssa Sue Inonog, medico interno presso la Harbor Health di Austin (Texas, USA) e non coinvolta nella ricerca:
Dato che si tratta di uno studio trasversale con un numero contenuto di partecipanti (1.923) in Cina, è difficile applicare i risultati a una popolazione più ampia e non possiamo stabilire un rapporto di causa-effetto tra tè nero e il suo ruolo nella gestione del glucosio nel nostro organismo.
Tè nero e Pu-Erh contro il diabete di tipo 2, i dati dello studio
Sono stati coinvolti nello studio i profili di 1923 persone, 1361 donne e 562 uomini. A 436 di loro era già stato diagnosticato il diabete di tipo 2, mentre 352 mostravano uno stadio di pre-diabete; i restanti 1135 risultavano invece in salute dal punto di vista dei livelli di glucosio.
Tra i 1923 partecipanti sono stati individuati 1000 consumatori abituali di tè, divisi a loro volta in base alla tipologia di bevanda consumata (sempre senza l’aggiunta di latte o zucchero):
- 300 sono risultati consumatori abituali di tè verde;
- 125 consumatori di tè nero;
- 521 di tè Pu-Erh;
- 54 di vari altri tipi di tè.
I ricercatori hanno confrontato il consumo di tè con la presenza di glucosio nelle urine, l’insulino-resistenza e i livelli di glucosio nel sangue. In generale ne sarebbe emerso un maggiore contenuto di glucosio nelle urine di chi consumava tè regolarmente, oltre a una minore insulino-resistenza.
Secondo gli studiosi il consumo regolare di qualsiasi tipo di tè permettere di ridurre del 28% il rischio di diabete e del 15% di pre-diabete. Particolarmente efficace sarebbe il Pu-Erh, un tè nero post-fermentato noto come “tè rosso“. Come ha sottolineato a Medical News Today il Prof. Tongzhi Wu, docente associato della Adelaide Medical School (University of Adelaide):
Crediamo che il consumo abituale di tè, in particolare il tè nero post-fermentato, è utile per ridurre il rischio di pre-diabete e diabete. Il nostro studio suggerisce che questi benefici possono essere collegati alla maggiore quantità di glucosio espulsa con le urine e alla migliorata sensibilità all’insulina.
Il Prof Wu ha approfondito il tema legato ai maggiori vantaggi derivanti da certe tipologie di tè come il Pu-Erh. Secondo gli studiosi potrebbero essere legate alla fermentazione a cui è sottoposta questa varietà:
Questi risultati suggeriscono che le azioni dei componenti bioattivi dei tè fermentati possa influire direttamente o indirettamente nella modulazione dell’eliminazione del glucosio nei reni. Un effetto che in qualche modo mima quello degli inibitori sodio-glucosio co-transporter-2 (SGLT2), un nuovo farmaco contro il diabete che tratta il tipo 2 e ha degli effetti protettivi anche per cuore e reni.