Forte scossa di terremoto questa notte tra Turchia e Siria. Attualmente sarebbero oltre 700 i morti causati dal sisma, 7.8 gradi della Scala Richter, mentre risulterebbero oltre duemila i feriti. Nelle scorse ore è stato inoltre diffusa dalla Protezione Civile un’allerta maremoto valida per l’Italia.
Colpite dal terremoto in Turchia le province di Adana, Adiyaman, Diyarbakir, Gaziantep, Hatay, Kahramanmaras, Malatya, Osmaniye e Sanliurfa. Interessate dal sisma anche alcune località nel nord della Siria come Aleppo, oltre a Hama, Latakya e Tartus.
Terremoto in Turchia e Siria
La forte scossa di terremoto che ha sconvolto Turchia e Siria è stata registrata alle 4:17 ora locale le 2:17 in Italia. Il sisma è stato avvertito anche nella zona centrale del Paese e in Israele, mentre l’epicentro si troverebbe nella provincia di Kahramanmaras. Secondo l’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) nei pressi dell’epicentro si troverebbe Gaziantep, tra le città più grandi della Turchia.
L’elevato numero di vittime sarebbe stato causato dal crollo di diversi condomini presenti nelle grandi città, oltre che dall’orario. L’evento delle 4:17 (ora locale) ha colpito molti nel sonno, privandoli di fatto della possibilità di mettersi in sicurezza. Si tratta secondo i sismologi di uno dei più potenti terremoti mai verificatisi nella zona. Il presidente turco Erdogan ha twittato:
Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno.
La regione è attualmente interessata anche da una tempesta invernale, che ha coperto di neve diverse zone terremotate. L’Italia ha assicurato, attraverso il Ministro degli Esteri Tajani, il proprio sostegno al popolo turco:
Sono vicino al popolo turco colpito da un violento terremoto che ha provocato moltissime vittime. Non mancherà l’aiuto dell’Italia.
Allerta maremoto in Italia
Il terremoto che ha colpito Turchia e Siria ha fatto scattare nella notte un’allerta maremoto da parte della Protezione Civile italiana. Dalle 6:30 era stata sopressa la circolazione ferroviaria nelle Regioni Puglia, Calabria e Sicilia. La stessa organizzazione ha provveduto nelle ore seguenti a revocarla, consentendo quindi la ripartenza dei treni, ritenendo di fatto cessato il rischio di tsunami per l’Italia.