Il tratto urbano del fiume Tevere a Roma sarà riqualificato, anche nei punti di contatto con l’Aniene, spazi lungo le sponde compresi. Il suo scorrere caratterizza e influenza 11 municipi su 15 e le nuove linee guide del restyling tengono conto non solo della sua forte presenza, ma anche di quanto beneficio porterebbe a tutte le zone circostanti.
I fondi previsti per il Giubileo hanno coperto gli interventi sulle aree verdi che affacciano lungo il fiume ma altre zone hanno necessità di essere rivalutate per restituire a tutto il tratto cittadino del Tevere lo stesso ruolo da protagonista che ha avuto per secoli. La sua presenza risulta decisiva per la regolazione del microclima, come via per gli spostamenti e come luogo di divertimento e sport. Un nuovo volto per la Capitale.
Fiume Tevere, cosa prevede il masterplan
Il piano comprende le schede di pre-fattibilità, i prototipi progettuali, i costi che coprono spese che vanno dal drenaggio agli arredi per le nuove zone adiacenti al fiume che potrebbero essere:
- area del Lungotevere Thaon di Revel, sulla riva sinistra e con solarium;
- zona di laminazione (cioè in grado di accogliere eventuali e copiose piogge) a Tor di Quinto, sulla riva destra con ambienti umidi e impianti sportivi;
- riva sinistra del Tevere di fronte il parco Tevere–Magliana con un bosco dimostrativo depurativo;
- area del ponte di Bailey, a nord del Villaggio Olimpico, sulla riva sinistra con passerella ciclopedonale sui piloni del ponte Bailey.
Lo studio per la Rigenerazione del Tevere urbano è stato frutto di una pianificazione complessiva che era mancata fino ad oggi ed è stato presentato in conferenza stampa da:
- Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale;
- Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti;
- Rocco Ferraro, Consigliere Città Metropolitana Roma;
- Maria Cristina Tullio, progettista incaricata;
- Chiara Cuccaro, consulente Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti;
- Carlo Gasparrini, Coordinatore Programma strategico operativo Tevere.
Con il Masterplan vogliamo mettere a sistema quello che accadrà nei prossimi anni sul Tevere perché dal 2008, quando è stato fatto il Piano Regolatore, è sempre mancata una pianificazione complessiva nonostante fosse prevista la redazione di un Piano unico che, tuttavia, non è mai stato fatto. Questo è il primo tassello che fa una ricognizione di tutti i progetti e gli attori in campo e ci consente di immaginare il futuro delle sponde del fiume attraverso l’individuazione di aree strategiche e di materiali, arredi e soluzioni progettuali anche in termini di rinaturalizzazione degli habitat.
Questo studio, inoltre, ci dà la possibilità di affrontare alcuni temi mai affrontati organicamente, per esempio quello dei barconi galleggianti, recependo il piano a stralcio dell’Autorità di Bacino. Un lavoro importante, quindi, che pone le basi per la fase successiva: la redazione del Piano strategico operativo del Tevere, al quale stiamo già lavorando – ha dichiarato Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.