Scatta la prima fase della messa in sicurezza della Torre Garisenda a Bologna. Disposto l’avvio della cantierizzazione per quanto riguarda l’installazione della struttura di contenimento, a protezione dell’edificio e delle zone circostanti.
Dopo la rimozione dei cavi elettrici interferenti coi cantieri e le verifiche del caso è scattato il via libera ai lavori “propedeutici alla posa dei contenitori metallici e della rete metallica“. Coinvolte le imprese Modena Ingegneria Srl e Fagioli SpA, mentre all’ing. Gilberto Dallavalle è stata affidata la direzione operativa delle strutture per i lavori di cinturazione a protezione dell’area intorno alle Due Torri. Nominato coordinatore della sicurezza relativamente ai lavori di cinturazione a protezione dell’area circostante l’ing. Luca Lenzi.
Torre Garisenda, cantieri e impatto sulla viabilità
Per la parte affidata all’impresa Fagioli SpA il Comune di Bologna ha reso noto che per contenere al minimo l’impatto sulla viabilità dei cantieri, al di là del blocco traffico in piazza Porta Ravegnana, è stato disposto il premontaggio dei moduli in un Hub Operativo (sito in via dell’Industria a Bologna) al di fuori del perimetro del centro storico. Riguardo invece quelli che saranno gli interventi, Palazzo D’Accursio ha specificato che:
La Fagioli dovrà realizzare una cintura di protezione contenitiva dei detriti derivanti da un eventuale crollo, per ridurre la vulnerabilità degli edifici circostanti e l’esposizione della popolazione, impedendo contemporaneamente l’accesso alla zona circoscritta. Il montaggio della cintura di protezione dovrà essere realizzato tramite la posa di moduli metallici, zavorrati e ancorati al terreno e collegati tra loro, insieme a reti metalliche paramassi studiate appositamente con sistemi di pretensionamento e ancoraggio al suolo.
All’impresa Modena Ingegneria Srl verranno affidate invece alcune altre incombenze relative alla messa in sicurezza della Torre Garisenda, descritte dal Comune di Bologna come di seguito:
- Cantierizzazione;
- rimozione dei fittoni e della pavimentazione in granito e deposito in luogo protetto;
- deviazione dei sottoservizi;
- realizzazione di fondazioni profonde tramite l’esecuzione di micropali verticali autoperforanti, opportunamente studiate e calibrate in base all’ancoraggio previsto.