La Torre Velasca tornerà a nuova vita e tutta la piazza beneficerà della rigenerazione che comporterà il posizionamento di piante, panchine e aree pedonali. L’edificio degli anni ’50 è un esempio di
architettura post-razionalista brutalista di provenienza inglese e oggi è sottoposto a vincolo e tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.
Nel 2020, il grattacielo di 26 piani che prende il nome dall’omonima piazza dedicata governatore spagnolo Juan Fernàndez de Velasco, è acquistato dal gruppo immobiliare Hines. La società ha completato il restauro conservativo degli esterni e procederà successivamente ad una totale ristrutturazione degli interni (a cura degli studi Asti Architetti, Ceas e Esa Engineering). Lo spazio antistante diventerà un punto di aggregazione per tutti i cittadini.
Questa nuova fase del progetto rappresenta un tassello fondamentale nel complesso mosaico del recupero e valorizzazione di Torre Velasca, restituendo alla piazza la sua vera funzione e un ruolo nel tessuto urbano e sociale della città – ha affermato Mario Abbadessa, senior managing director e country head di Hines in Italy. – Come lo studio Bbpr nel dopoguerra è stato promotore di una nuova architettura capace di dialogare con il preesistente, noi vogliamo rinnovare questo interscambio con la città, trasformando uno spazio in una destinazione non solo da vedere e visitare, ma anche da vivere con un senso di socialità e condivisione. Torre Velasca stessa tornerà a nuova vita, recuperando e rivitalizzando in modo sostenibile le originarie funzioni d’uso, nel pieno rispetto dei loro elementi caratteristici, e arricchendosi di nuovi spazi aperti al pubblico, come aree business, ristorazione e wellness.
Torre Velasca, riqualificazione green
La ristrutturazione, che dovrebbe essere completata nei primi mesi del 2024, si basa su elevati standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica; un’edilizia a basso impatto ormai imprescindibile se vogliamo velocizzare i processi di transizione energetica.
La piazza, a fine lavori, avrà come obiettivo anche la nascita di un nuovo senso di appartenenza alla città mentre la Torre, con i suoi 106 metri di altezza, tornerà, a pieno titolo, ad essere uno dei simboli del capoluogo meneghino anche se negli anni molti sono stati i suoi detrattori.