Netto calo delle performance per i treni della Lombardia. Non si tratta di piccoli disagi momentanei, ma di un vero e proprio peggioramento del servizio per quanto riguarda la qualità, tra cancellazioni e ritardi a catena.
Questo il quadro negativo per ben 22 linee ferroviarie che attraversano gran parte della regione. Una vera e propria lista nera che registra numeri importanti sui disservizi delle linee.
Treni Lombardia: Trenord, le tratte peggiori
A conferma che il trasporto regionale lombardo non funziona a dovere, ci sono le critiche dei pendolari di Trenord dell’Associazione Mimoal (Milano-Mortara-Alessandria). I diretti interessati hanno voluto analizzare i dati ufficiali, attraverso i report del servizio ferroviario che la Regione Lombardia diffonde, insieme alle rilevazioni mensili di Trenord.
I dati fotografano una situazione desolante evidenziando quali sono le linee peggiori e quali quelle che bene o male si salvano. Il lavoro di analisi minuzioso da parte dei pendolari, i diretti interessati, prende in considerazione due periodi differenti:
- gli anni dal 2015 al 2018;
- gli anni dal 2019 al 2022.
Come infatti dichiarano gli utenti del servizio ferroviario regionale, attraverso il loro portavoce Franco Aggio:
Abbiamo voluto raffrontare le due diverse gestioni di Trenord e le due diverse amministrazioni regionali, cambiate nelle persone che governano e non per colore politico.
L’analisi ha preso in considerazione tutte le tratte, prendendo in esame gli standard di qualità che Trenord ha messo a disposizione. Ecco di seguito cosa ha evidenziato il lavoro di indagine dell’Associazione Mimoal:
- le 3 tratte ferroviarie Bergamo – Treviglio, Malpensa – Milano, Novara – Saronno-Milano, sono rimaste stabili;
- 14 tratte sono migliorate;
- 22 tratte sono peggiorate (soprattutto nel sud della regione).
La linea Alessandria-Mortara-Milano è quella che più di tutte ha subito un netto peggioramento nel servizio. A dimostrazione di questo ci sono anche i bonus erogati, ossia gli sconti per gli abbonati, che scattano tutte quelle volte che il servizio è stato al di sotto degli standard di qualità.
In questo caso il bonus diventa un vero e proprio indice di affidabilità, che misura i ritardi e le soppressioni. Nel caso quindi della linea citata, la percentuale di volte in cui è scattato il bonus nelle rilevazioni è passata dal 27,1 per cento nel 2015-2018, al 57,1 per cento dal 2019 al 2022.