Tutti gli appuntamenti di Urban Experience per vedere Roma con occhi diversi

A Roma, da SCUP (Via della Stazione Tuscolana 82) giovedì 25 aprile partirà, alle ore 11, il walkabout La cultura della Liberazione.
Per celebrare la giornata nazionale del 25 aprile (quando nel 1945 le truppe naziste lasciarono l’Italia) si svolgerà un walkabout di esplorazione partecipata del quartiere Tuscolano, che si rivelerà occasione di riflessione sulle vicende legate alla Lotta per la Liberazione, ricordando le vittime delle Fosse Ardeatine e le terribili storie degli Internati Militari che hanno vissuto nei condomini circostanti, ascoltando testimoni dei bombardamenti subiti in quel territorio.

A Roma, a SCUP (Via della Stazione Tuscolana 82) venerdì 26 aprile, alle ore 19, si svolgerà un open talk su Coltiviamoci. Di cosa parliamo quando parliamo di cultura come liberazione e…. Una conferenza spettacolo condotta da Carlo Infante e Stefano Simoncini con screening video, per un ragionamento dinamico e partecipato infarcito di estratti video che faranno riferimento alle espressioni creative del Movimento del 68 (gli “Uccelli”) e del 77 (gli “Indiani Metropolitani”) e quel grande fenomeno che sotto la definizione di Estate Romana dimostrò come la cultura potesse impattare con la vita della città. Una delle idee portanti dell’Open Talk sarà quella di associare la parola cultura ad alcuni concetti cardine, a partire da quello di liberazione, associandolo alla cultura antifascista che il 25 aprile ha sancito, fissando uno dei momenti più importanti della storia d’Italia. Declinando la parola liberazione anche alla condizione di emancipazione progressiva che comporta una sensibilità libertaria. Altri concetti sono popolare e per altri aspetti pop oppure off (fuori, fuori dagli schemi)… Seguendo un approccio decisamente rivolto alle dinamiche evolutive che sarebbe banale definire mode… Ciò che definiamo cultura (dal latino colere, “coltivare”, declinato nel participio futuro della lingua latina, per intendere “ciò che diviene”) è un concetto dinamico che sottende la nostra evoluzione, in una pratica che riguarda la cura di linguaggi e comportamenti, per abbracciare l’insieme delle conoscenze trasmesse tra generazioni e le loro trasformazioni. Sì, trasformazione e non solo conservazione del valore permanente di cultura, come una certa impostazione crociana stabilì come regola. La cultura si evolve nella trasformazione dei linguaggi e dei comportamenti e si riconfigura nell’arco delle transizioni e dei mutamenti antropologici. Il fatto di declinare il concetto di cultura al plurale è, prima di tutto, basato sulla molteplicità degli ambiti attraverso cui si sta diffondendo l’espressione culturale nel meticciato multiculturale sempre più diffuso e la mutazione radicale posta dall’avanzamento tecnologico, condizione che sta determinando una revisione non solo degli assetti di linguaggio ma anche di quelli sociali ed economici. Si tratta di come ripensare il sistema culturale in relazione al mondo che cambia per rilanciare una sua funzione d’innovazione sociale, capace di misurarsi con le nuove generazioni e le più ampie fasce di popolazione. Un cardine della questione riguarda la capacità di rilevare le diverse forme dell’arte (da quella antica a quella contemporanea, da quella “pura” a quella applicata, estesa fino alle culture materiali e artigiane, come nel caso del Design) perché rivelino l’essenza di un tempo storico e ancor più quello dei luoghi, perché valorizzano il territorio che le ha generate

A Roma, al Belvedere della Memoria partecipiamo, sabato 27 aprile alle ore 11, alla manifestazione in ricordo di Ugo Forno. Un “luogo della memoria” con la veduta dello storico ponte ferroviario sul fiume Aniene salvato il 5 giugno 1944 grazie all’eroica azione di “Ughetto” Forno, studente dodicenne morto per la libertà, ultimo martire della Resistenza romana.”Al folle coraggio di questo ragazzino, alle raffiche ingenue del suo mitra contro i soldati nazisti, alla sua morte guardiamo come all’esempio di chi non volle far finta di non vedere”

A Roma, al MACRO Asilo (Via Nizza 138), domenica 28 aprile, inizia il progetto #SoftScience nell’ambito di Eureka! per Roma Capitale con la prima sessione di PERFORMING MEDIA E DATA SCIENCE. Si articolerà come un “ecosistema” formativo in due sessioni (il 28 aprile e il 7 maggio) utilizzando gli spazi del MACRO Asilo – il Museo d’Arte Contemporanea di Roma che ha cambiato pelle, diventando “organismo vivente, ospitale…”, creando spazio pubblico, rivelandosi museo che si fa città – come un ambiente di apprendimento ludico-partecipativo, disseminato in varie sale del MACRO, coinvolgendo cittadini-spettatori, autori e studiosi dei nuovi media digitali e dei sistemi dello spettacolo per talk, performance e installazioni sull’evoluzione creativa e sociale delle tecnologie.
Alle ore 16 nel foyer c’è la presentazione della Nuvola, installazione interattiva. Rivelatore di Data Science: fenomeni atmosferici – sociali – esistenziali di Massimo Di Leo, Gaia Riposati, Fabio Bronda. Alle ore 16,30 in Auditorium inizia il talk su L’ontologia della tecnologia. Per una definizione pop della nostra evoluzione culturale attraverso i nuovi media digitali con: Valentina Valentini e Luca Ruzza dell’Università di Roma-La Sapienza, Stefano Simoncini di ReTer, Luigi Cinque (musicista ed esperto di nuove tecnologie), Carlo Massarini (autore-conduttore televisivo, esperto di musica e nuove tecnologie). Alle ore 18 Lectio Magistralis su Performing Media. Dal videoteatro allo storytelling urbano di Carlo Infante. Alle ore 20 il walkabout La scienza del ghiaccio per la vita quotidiana. Esplorazione partecipata con videoproiezioni nomadi dal MACRO Asilo a Piazza Alessandria.

A Roma, nell’ambito dell’EarthDay-Festival Educazione alla Sostenibilità (di cui siamo tra i promotori), lunedì 29 aprile, al Villaggio della Terra al Galloppatoio di Villa Borghese. conduciamo dei walkabout con i ragazzi delle scuole medie superiori per un brainstorming all’interno degli Stati Generali dell’Ambiente dei giovani.

Su LOQUIS, Urban Experience, in occasione del Giorno della Memoria (che va ben oltre la data del 27 gennaio), ha iniziato a mappare le centinaia di Pietre d’inciampo disseminate per l’Italia per commemorare le vittime del nazi-fascismo. Queste “stolpersteine”, come le ha definite l’artista tedesco Gunter Demnig che dal 1992 va ad incastonare nel selciato stradale delle città una sorta di “sampietrini” (piccoli blocchi in pietra) con una targa in ottone che riporta i dati delle vittime, saranno individuati come dei punti emblematici per far “parlare” la memoria della Seconda Guerra Mondiale. La mappa audio di Loquis ha un nuovo canale curato da Urban Experience “Pietre d’Inciampo. Per non dimenticare le vittime del nazi-fascismo” predisposto per accogliere le registrazioni degli utenti (user generated content), sollecitandoli ad adottare con la loro attenzione sodale questi punti cruciali della Memoria, realizzando un audioclip da pubblicare su Loquis. Nel frattempo sul canale Urban Experience abbiamo pubblicato una nota sull’unica pietra d’inciampo che a Roma commemora gli Internati Militari, quella dedicata al colonnello Eugenio Paladini, morto nel campo di concentramento di Meppen. Il report dei walkabout che abbiamo condotto con i bambini delle scuole del Tuscolano lungo seguendo le tracce di memoria delle pietre d’inciampo.

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