Agli italiani piace bere vino bio con etichette certificate, lo rilevano i dati dell’osservatorio Wine Monitor di Nomisma. Nel corso degli ultimi 12 mesi, più della metà dei consumatori abituali di vino, pari al 52%, ha manifestato una preferenza per il vino senza pesticidi, considerandolo sinonimo di qualità, sicurezza, sostenibilità e rispetto ambientale.
Questo dato trova riscontro nell’aumento delle vendite di vino biologico italiano nel 2023 che ha registrato un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente, considerando tutti i canali di distribuzione. Tale crescita è risultata superiore rispetto al vino convenzionale, il quale nello stesso periodo ha registrato un aumento del +2,8%.
In questo momento di criticità per l’intero comparto agricolo, la viticoltura biologica ha dato prova di grande resilienza, diventando la punta più avanzata della transizione agroecologica in termini di innovazione nel rispetto dell’ambiente, della fertilità del suolo, contribuendo al contrasto dell’emergenza climatica in atto – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio – Negli ultimi dieci anni, le superfici di vite coltivate a biologico sono cresciute costantemente, di oltre il 145%, mentre le produzioni di vini bio hanno avuto un incremento del 110%. Le etichette biologiche e biodinamiche italiane sono particolarmente apprezzate, perché uniscono il valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine a quello della sostenibilità data dalla certificazione biologica. Anche all’estero i nostri vini bio sono molto richiesti. Attualmente, infatti, rappresentano il 19% dell’esportazione globale di agroalimentare bio.
Vino bio, Italia leader nel mercato
Con una superficie vitata coltivata a biologico che supera i 135.600 ettari, registrando un aumento del 6% rispetto al 2022, e con quasi 30.000 operatori dedicati, l’Italia si conferma uno dei principali leader mondiali nella produzione di uva e vino biologico. La percentuale di viticoltura biologica rappresenta oltre il 21% del totale nazionale. Le etichette bio Made in Italy godono di grande apprezzamento all’estero, contribuendo all’8% delle esportazioni vitivinicole complessive.
Tra le regioni italiane con la maggiore estensione di vigneti dedicati al vino biologico rispetto al totale regionale spiccano la Sicilia, la Toscana e le Marche, che raggiungono il 38%, seguite dalla Calabria con il 32%. Allo stesso tempo, la Valle d’Aosta (+31%), il Trentino (+22%) e la Sicilia (+20%) sono le regioni che hanno registrato i maggiori incrementi nella viticoltura bio.
Vini biologici italiani al centro della 56a edizione di Vinitaly
MasterClass e degustazioni guidate delle migliori etichette regionali biologiche e biodinamiche, curate da FederBio, saranno organizzate nell’Organic Hall, area C, della kermesse internazionale dei vini e distillati che si terrà dal 14 al 17 aprile a VeronaFiere.
Per valorizzare il percorso di sostenibilità lungo l’intera filiera del vino, FederBio ha recentemente stipulato un protocollo d’intesa con Equalitas, standard-owner guidato da Federdoc. Questo protocollo integra il valore della certificazione biologica con lo standard Equalitas Vino Sostenibile, offrendo un modello per la tutela ambientale e sociale e costituendo una sfida costante per le imprese vitivinicole, sempre più sensibili a tali tematiche.